Bene hanno fatto queste persone ad evidenziare la pruriginosa libidine della figura di Indro Montanelli che viene sempre collocata come l’unica intellighenzia giornalistica avuta a disposizione in Italia, estrapolandola dalla sua reale natura ideologica.
Infatti, come ben spiegato nel post sotto, nell’azione della contestazione si desume che non può essere premiata una così scabrosa figura con una statua (pagata con i soldi pubblici e messa in bella vista in un parco) quando si sa fu, in gioventù (?), le tre cose peggiori che potessero esserci al mondo: fascista, schiavista e pedofilo.
Una cultura spregevole di pedofilia che dovrebbe far rabbrividire mentre qualcuno vorrebbe giustificare l’acquisto (sic!) della povera dodicenne Destà come usanza del luogo dove Montanelli si trovava e non considerlo, invece, come un atto squilibrato e condannabile dagli esseri umani… e, non dimentichiamolo, in terre colonizzate.
Si chieda la rimozione della statua perché non può essere disgiunta la figura di Indro Montanelli da quello che ha commesso sia alla bambina che l’identificazione con la cultura reazionaria se vogliamo dare senso alla nostra Costituzione antifascista. Una figura, tra l’altro, quella dell’“intoccabile” Indro Montanelli che fu querelato e poi condannato per diffamazione nel 1999, da 300 “ghisa” (Corpo della Polizia Municipale) di Milano – diventati, poi, 800 – ottenendo un risarcimento (a fronte della sua condanna) lascia l’amaro in bocca.
Si cerchi per una volta di non essere ipocriti con noi stessi tentando di lasciare in disparte quanto si sia bravi tecnicamente nello scrivere da chi si sia realmente, altrimenti, potremmo trovarci sorprese e correre il rischio di rivalutazione su diversi spietati tiranni.
MOWA
Il blitz del collettivo femminista contro la statua del giornalista nei giardini di Porta Venezia a Milano riguarda un fatto storicamento vero del Montanelli ufficiale delle truppe fasciste
Il fatto ha destato scalpore: la statua di Indro Montanelli, presente nei giardini di Porta Venezia a Milano, è stata imbrattata dal collettivo femminista delle “Indecorose”, che hanno sostenuto che Africa durante l’occupazione della Seconda Guerra Mondiale, Montanelli – allora militare – avrebbe sposato una bambina di 12 anni comprandola dal padre, vicenda di cui non ha mai fatto mistero.
“Montanelli è stato un fascista. In Eritrea ha comprato e stuprato una ragazzina di 12 anni in nome della superiorità della razza bianca attraverso il madamato. Negli anni a seguire si è affermato come giornalista conservatore, razzista e omofobo e non ha mai rinnegato le violenze su quella ragazzina. Una figura come la sua non merita una statua e un parco milanese dedicato al suo nome”, l’accusa.
Ma è vero? Verissimo. Indro Montanelli aveva raccontato questa storia in tv. A dire il vero aveva parlato di quel suo periodo in Africa descrivendosi come uno stupido. Ma certo che pur sempre una bambina di 12 anni aveva comprato per soddisfare i suoi desideri sessuali. Una cosa che nella mentalità razzista e fascista dell’epoca poteva sembrare normale. Ma vista con li occhi di oggi tanto normale non è…
30 aprile 2018
1 Comment
Ci scrive, il 6 maggio 2018 18:57, alla mail del sito Marco V…….. :
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/12/19/quando-montanelli-tramava-con-america.html
https://books.google.it/books?id=0ukw31nzbYwC&pg=PT142&lpg=PT142&dq=toni+negri+indro+montanelli+ungheria&source=bl&ots=wYmL37DOKp&sig=fAZk2xDJngyoyHDza9JWm09X5dg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiUteSBxfHaAhVGPRQKHZASAUYQ6AEIPjAE#v=onepage&q&f=false
Il “cattivo maestro” – appellativo rivoltogli proprio da Montanelli – Toni Negri scrisse una lettera sorprendente – mi pare nel 1984 – nella quale manifestava una certa “ammirazione” per il decano dei giornalisti. Un probabile punto di incontro: l’avversione per il comunismo sovietico e, d’altronde, il “comunismo” del prof Negri accende ancora molte discussioni.
Saluti
Marco V