Arrivano i Galli…
To’, guarda chi si rivede! L’esimio professore Galli Della Loggia, politologo, professore universitario, ricercatore, editorialista, scrittore e anche socialista, ma socialista gollista, alla Paolo Mieli, alla Massimo Fini, alla Benito Mussolini, alla Celso De Stefanis, alla Giuseppe Zamberletti, alla Edgardo Sogno, alla Randolfo Pacciardi, alla Indro Montanelli, alla Eugenio Scalfari, alla Bartolo Gallitto, tutta gente che ci faceva schifo la democrazia e studiava come fare un piccolo colpo di stato: chi lo voleva cruento, chi lo preferiva in ciabatte, chi esigeva i cannoni, chi prediligeva le finanze… ed è per questo, purtroppo, che dopo quello di Benito non c’è più stato in Italia un golpe come si deve.
Un momento, però: forse Draghi è l’uomo della Previdenza, in questo momento, è Magic Moment, la cura contro il mal di testa, è l’essere che, solo lui, è in grado di garantire un golpe come si deve.
Così almeno sostiene l’esimio Galli Della Loggia, membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA, un nome che è tutto un programma: Galli allude al suo gallicismo, alla sua predilezione per De Gaulle, uno che sapeva fare i golpe, e Della Loggia allude alle sue frequentazioni socialiste, alla lontana massoniche, per via dei cuginetti Lombardi, non quelli del Doppio Brodo.
Ma prima di entrare nel merito della sua sviolinata a Draghi, chiediamoci ancora una volta: dove ho visto quest’uomo? Ah, l’ho visto in TV, sul primo, sul secondo, sul terzo, sul quarto, sul quinto e sul sesto canale. Come, non era lui? No, era Cacciari. Strano, però: stessa barbetta da intellettuale, stesso ciuffo sbarazzino, stessa cravatta slacciata e stessa giacchetta di velluto; si vede che per essere prof di filosofia devi avere il fisico adatto e devi vestire casual.
Ma l’ho visto ancora, lui lì. Dove l’ho visto? Ah, l’ho visto all’ultimo Festival. A Sanremo? Macché Sanremo! All’ultimo festival di filosofia, nell’ambito del Festival della Qultura, quelle cose organizzate dalle pro loco con lo street food, le lattine di birra, il vin brulé e uno stand per vendere fichi secchi funghi porcini e libri di filosofia – tipo Avere o esserci? La dieta mediterranea. La nostra identità. Terroni e polentoni..
Su questa cosa dell’identità Della Loggia insiste molto, dev’essere un argomento che lo prende, ci scrive sopra libri su libri, come “Il tramonto di una nazione” (che dev’essere una visione panoramica), “Volume 8 non rubare” (veramente il testo esatto diceva “Settimo Non Rubare”, ma qualcuno ne ha rubato una tranche), e poi: “Il fallimento della scuola italiana” (ma lui si chiama fuori). Scrive qualcosa anche insieme al suo compagno di partito, Giuliano Amato, il dottor Sottile; insieme sembrano il Gatto e la Volpe, ma non si capisce bene chi zoppica davvero e chi fa finta di zoppicare.
Ecco, a costui, politologo, bancologo, giornalista, professore universitario, storico, socialista, grafologo, ecc. ecc. piace moltissimo il dottor Draghi, l’unico che forse è in grado di fare gol come De Gol.
Peccato che Draghi non sia stato avvertito. Bisogna dirglielo, sennò è capace di fare un golpe a sua insaputa.