di mommorosso comunista
Punti di riflessione sulle condizioni e la necessità in Europa per un forte ed unico partito comunista, ossia per l’Eurocomunismo serio, per un unico e vero Partito Comunista Europeo (probabilmente come quello quello immaginato da Berlinguer, sicuramente non quello falsamente millantato dai nostri detrattori):
- il proletariato europeo ha un grado di maturazione sufficiente, ossia è abbastanza omogeneo, dal punto di vita culturale, delle sofferenze che quotidianamente la borghesia gli infligge, e delle possibili lotte che di resistenza a queste che quotidianamente mette in atto.
- La coscienza di classe, che hanno tentato in ogni modo di cancellare, non è morta, tutt’altro; gode di un solido retroterra storico, di movimento operaio e sindacale, e, anche grazie al nostro avanzato sistema produttivo, è pronta rapidamente a risvegliarsi.
- Il sistema produttivo europeo è sempre più orientato verso una manifattura avanzata con un sempre maggior apporto di operai intellettuali (lavorando si opera con il cervello e\o con altre membra); anche se reso incosciente grazie al veleno della stupidità inoculato, giorno dopo giorno, dai media padronali, possiede un altissimo potenziale culturale e tecnologico correlato, necessario all’avanzata del socialismo necessario nel nuovo millennio, potenziale da attivare tramite un’opportuna presa di coscienza. Finalmente si potrà parlare ad un operaio che sarà, forse per la prima volta, in grado di dirigere direttamente lo Stato Proletario.
- L’Europa è terreno di scontro imperialistico tra le varie fazioni del capitale transnazionale; di conseguenza in Europa non c’è ancora un salda oligarchia capitalistica che domina definitivamente, come avviene invece negli U.S.A. La partita è dunque ancora aperta.
- Il punto precedente (n. 4), la storia degli stati europei ed il tentavo della borghesia di fare dell’Europa uno “stato” esclusivamente economico, ossia un aggregato di accumulazione, parte integrante di quel mercato mondiale da realizzare e da collegare ad altri aggregati tramite appositi accordi (es. TTIP), hanno fatto in modo che l’Unione Europea non sia un aggregato politico vero e proprio e non lo possa essere nell’immediato. Lo stato borghese “europeo” è attualmente ridotto all’indispensabile controllo delle variabili monetarie (euro e relativi “controller” bancari e finanziari vari) e di molte (non tutte) le variabili economiche reali, e poco altro; il resto è demandato agli stati nazionali. Ciò lascia ampio spazio per il tentativo di costruzione di uno stato europeo a guida o ad egemonia proletaria, ossia per la vera democrazia, da costruire tramite la dittatura della maggioranza, ossia del proletariato, (si ricorda che l’attuale finta democrazia altro non è che la dittatura di una piccolissima minoranza, quella borghese).
- Le “socialdemocrazie” (oramai finte e ridotte a buffonesche apparizioni del teatrino massocapitalistico) hanno, non solo fallito, ma svelato l’inganno della massoborghesia: dovrebbe essere oramai chiaro a tutti che dietro le due ali della finta democrazia a noi imposta vi sono sempre i soliti oppressori.
- I piccoli partiti comunisti attualmente esistenti in Europa, finti ed eterodiretti o residui marginali dell’implosione dei precedenti partiti e del movimento operaio novecentesco, non costituiscono un reale ostacolo, nel medio\lungo periodo, al processo di costruzione di un unico partito comunista europeo, semmai alcuni di questi potranno, al pari delle “socialdemocrazie” tentare di boicottarlo; quelli piccoli e sinceramente comunisti si potrebbero unire, anche in un iniziale processo federativo.
- Solo un sincero Partito Comunista Europeo potrà, in un purtroppo quasi certo futuro conflitto mondiale, indirizzare ed unire l’intera popolazione europea verso una richiesta di pace, insieme a tutti i migranti da conflitti vari sopraggiunti, di unione tra lavoratori e di solidarietà internazionalistica. Solo un sincero Partito Comunista Europeo potrà fare queste richieste congiuntamente a quella prodromica e necessaria di uscita dalla NATO e dal suo asse bellico, insieme a tutti quegli attori che, nel mondo, condividono tale obiettivo. Solo un sincero Partito Comunista Europeo potrà unire, nell’immediato, il popolo europeo sulla base di un indispensabile programma minimo per il socialismo scientifico.Queste otto riflessioni, forse insufficienti e necessitanti di ulteriori approfondimenti, costituiscono, a mio avviso prova della possibilità, o meglio della necessità, realizzabile, non utopica, di un unico Partito Comunista di riferimento a livello europeo, all’altezza del livello di scontro di classe imposto dall’attuale dominio borghese.
Saluti comunisti
1 Comment
Mi piacerebbe vedere il programma politico del Partito Comunista Europeo ispiratore e base di una futura Costituzione sociale ed antifascista dei popoli europei; così come il programma del PCdI di Gramsci e Togliatti influenzò pesantemente la Costituzione Italiana del 1948.
Mi piacerebbe vedere un giorno un unico partito comunista in Italia, Spagna, Francia, Germania, etc., come semplici sezioni del Partito Comunista Europeo.
Sto sognando?
Se è vero, e sicuramente lo è, che la borghesia tenta in ogni modo di distruggere i nostri sogni comunisti per difendere un atroce ed ingiusto capitalismo, allora vuol dire che i nostri sogni sono realizzabili, dunque non sono solo sogni!
Allo studio e alla lotta compagni!
Scusate per questa piccola aggiunta a quanto detto sopra.
Saluti comunisti