Ogni associazione ha le sue regole associative…. tra quelle di Confindustria, associazione degli industriali (dei padroni), vi è forse anche quella di dover esser “str..zi” fino in fondo per rimanere associati?
di mommorosso comunista
Vi segnalo una notizia data dal Manifesto: un’azienda di Tivoli, la Trelleborg Wheel Systems, è stata letteralmente cacciata via da Unindustria Lazio (ramo regionale della Confindustria) per non aver applicato contrattualmente il Jobs Act nella la parte riguardante i reintegri (praticamente in quell’azienda rimarrebbe il “vecchio” articolo 18, già depotenziato dalla contro-riforma Fornero) a 69 neo-assunti; e sì, avete capito bene, quando qualche padrone “illuminato” deroga alla bieca logica dello sfruttamento selvaggio della merce lavoro acquistata, concedendo qualche diritto in più del normalmente concesso dalla razza padrona, ecco che interviene severamente la loro associazione a ricordare la vera funzione sociale dell’impresa capitalistica a guida borghese: fare sempre profitto, estorcendo, il più possibile, lavoro non pagato ai propri operai.
Ecco come, una volta ottenuto dal liberal-destroide governo a guida Renzi, il Jobs Act, i padroni sfruttano tale arma, fino in fondo, contro i lavoratori: come si fa a non chiamarlo “War Class Act della classe padronale contro i propri dipendenti”?
E guai a fare qualsiasi eccezione, soprattutto quando in una fase in cui il tasso di profitto è calante, e di conseguenza il salario socialmente percepito dalla classe lavoratrice è calante; c’è il rischio che i lavoratori si incazzino e riprendano a lottare saldando le proprie lotte con quei pochissimi casi dove hanno ottenuto qualche piccola vittoria. Non bisogna dare il “buon” esempio: tutti i padroni devono essere “str..zi”…. fino in fondo! Deve esser dato come ordine di “squadra”!
Ecco come Confindustria giustifica letteralmente la cacciata dell’azienda incriminata:
«Riteniamo che i contenuti di questo accordo ledano fortemente i principi di solidarietà e di comunione di interessi che sono alla base del nostro sistema associativo». E’ evidente che la comunione di interessi alla base del loro sistema associativo, alla quale fanno riferimento, corrisponde proporzionalmente ad una sempre crescente nostra sofferenza, e poi hanno anche il coraggio di dire che “siamo sulla stessa barca”….
E pensare che la deroga contrattuale al Jobs Act concessa ai 69 neo-assunti dalla Trelleborg Wheel Systems era stata concessa in cambio di aumento di orari e di produttività, e anche per non creare differenze (e relativo conflitto sociale) con i vecchi operai; dunque non era stato concesso gratuitamente, ma nulla importa, è un esempio che deve rimanere isolato.
Tale caso dimostra comunque, ove ve ne fosse ulteriore bisogno, come l’abolizione dell’art. 18 fatta da Jobs Act non serve assolutamente a creare nuova occupazione.
Come mai Confindustria non adotta lo stesso severo codice comportamentale, e le relative draconiane punizioni, a chi, tra loro, evade le tasse, sfrutta il lavoro in nero, falsifica i bilanci, esporta capitali in paradisi fiscali, commette reati societari di varia natura? Nonostante le “belle” parole ed i buoni propositi espressi dai vari portavoce di Confindustria di turno, continuano, di fatto, a non mettere “alla gogna” chi, tra loro, viola le leggi, pur borghesi e dunque fatte da loro, al solo fine di incrementare i profitti. Ovviamente a parole dicono di non praticare simili nefandezze e\o non volerle fare, in nome di una “corretta concorrenza e relativa moralità”.
Se si tenta invece di venire incontro a qualche desiderata di coloro che per vivere devono lavorare realmente, si rischia di bloccare il processo di accumulazione di ricchezza, o al limite che questo diminuisca di anno in anno, e poi non sarebbe ammissibile che un qualsiasi sottoposto alla violenta natura del capitale, alzi minimamente la testa; giammai, bisogna severamente punire chi ostacola l’arricchimento parassitario borghese, in ogni modo!
Ecco spiegata, al di là di ogni balla padronale e cortina fumogena mass-mediatica, la verità: il proletariato non deve mai strappare una vittoria alla dittatura della borghesia (Jobs Act in primis), altrimenti i ricchi padroni rischiano di pagare, “più del socialmente necessario”, la merce lavoro acquistata!
Ma lo sanno i padroni che si può fare benissimo a meno di loro? E lo sanno che, facendo a meno di loro, il mondo sarebbe molto più giusto, molto più efficiente, molto meno violento, molto più bello? Sicuramente lo temono molto per non perdere i loro privilegi, e fanno di tutto affinché noi, sfruttati dal capitale e maggioranza assoluta, non acquisiamo la necessaria Coscienza di Classe.
Ecco il citato l’articolo de “il manifesto” da leggere attentamente, ringrazio il quotidiano per aver dato rilevanza a questa notizia:
http://ilmanifesto.info/confindustria-espelle-chi-viola-il-jobs-act/
“Apparirà allora che il mondo possiede da tempo il sogno di una cosa di cui deve soltanto possedere la coscienza per possederla realmente.
Karl Marx”
Saluti Comunisti