di MOWA
«La mia praticità consiste in questo: nel sapere che a battere la testa contro il muro è la testa a rompersi e non il muro.» (Antonio Gramsci, Lettere dal carcere 1926-1937)
Quante volte l’opinione pubblica viene condotta, dai media, a guardare il dito anziché la luna? Ultimamente si può dire sempre.
Salvo qualche rara eccezione, nessuno dei media – tanto più televisivi – solleva la questione del background della signora candidata alle prossime elezioni politiche italiane che, con abile recitazione, non vuole parlare dei suoi ottimi rapporti con il condannato [1] conservatore statunitense, Steve Bannon [2] e della pericolosa destra internazionale per la democrazia [3] o di quella spagnola come Vox. [4] Non va certo meglio tra le fila della cosiddetta “sinistra” (forse costoro non conoscono il significato della parola), che è vittima di una forte ingerenza di mercenari dell’ultim’ora pur di rimanere nel consesso parlamentare… alla faccia dei sogni e desideri di riscatto sociale degli oppressi.
Una ascesa politica, dei soliti, in questa fase storica, ben programmata da un massocapitalismo che si serve di utili sciocchi per conservare la propria posizione dominante e illudere, così, la popolazione con elezioni che sono diventate ingegneristicamente fasulle (mattarellum, porcellum, rosatellum…), che non contano nulla e servono solo a riconfermare meccanismi ben rodati di autoproclamazione dei soliti parvenù della politica che, spartendosi le parti, proprio come in una commedia, se le “cantano” di santa ragione simulando una finta differenza gli uni dagli altri. Palese dimostrazione di come siano identici e intercambiabili l’un l’altro, sono stati gli ultimi passaggi di Gelmini e Carfagna nello schieramento di Calenda e dell’intenzione, di quest’ultimo, di unirsi ad altre formazioni, confermando, in questo modo, di non avere un binario programmatico nell’interesse degli oppressi italiani se non quello di mantenere lo scranno parlamentare. E, se si fa una breve ricerca nella rete web, si può scoprire che nessuno – dicasi nessuno – di quelli in carica (in questa illegale seconda Repubblica) ha voluto abolire il Decreto Sicurezza voluto da Salvini [5], che reprime chiunque (ma si dovrebbe leggere “i lavoratori che rivendicano i loro diritti nelle piazze”) e, quindi, persegue coloro che fanno “manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico” come accaduto di recente con i lavoratori della logistica. Oppure, quanti di costoro da destra a “sinistra”, che si sbracciano a favore dell’Italia nei talk show, hanno fatto una reale opposizione per ripristinare un’economia solida e svincolata dalle bramosie dei privati o dalle multinazionali? Nessuno.
Persino un bene primario come l’acqua da bere [6], per colpa del’iperprivatizzatore banchiere Mario Draghi, non si riesce a mantenere pubblico e viene ceduto agli appetiti dei privati.
Tutti i Paesi sono, ormai, alla deriva di logiche ingorde di beni che siano essi di origine naturale che genericamente sovrastrutturali, con il solo scopo di far diventare più ricchi di quanto non siano già i soliti noti a scapito di tutti gli altri miliardi di persone che vivono in un ulteriore, impressionante, divario sociale. Un divario che, come la storia insegna, esploderà in accesi conflitti con i ricchi che vogliono condurre la popolazione verso pilotate (con la complicità di ruffiani a far da conduttore) guerre fratricide, ovviamente e rigorosamente, tra poveri e se gli oppressi, non si organizzeranno in un partito dei e per i lavoratori (come lo era il P.C.I. da Gramsci a Berlinguer) con una visione disincantata complessiva e internazionale, radicata nei territori, subiranno l’ennesima sconfitta da parte di quei fanfaroni che, ultimamente proliferano in molte sedi sia istituzionali che di altro genere.
NOTE
[1] https://it.euronews.com/2022/07/22/steve-bannon-condannato-per-oltraggio-al-congresso
[2] https://www.facebook.com/ReportRai3/videos/614058222761146/
[3] https://www.repubblica.it/politica/2022/07/28/news/giorgia_meloni_rete_sovranisti-359441897/
[5] https://www.money.it/IMG/pdf/_97ec704f-1881-4aa7-9327-53646f683c4b__decreto-legge-53-2019.pdf