Il caso dell’ovazione generale tributata dalla Camera dei Comuni canadese all’ex nazista Yaroslav Hunk, esaltato in quanto ha combattuto contro i russi nella seconda guerra mondiale, ha fatto il giro del mondo. Così il Guardian descrive l’accaduto: “Le immagini del parlamento canadese mostravano Zelensky e il primo ministro canadese, Justin Trudeau, in piedi ad applaudire Hunka […]. Mentre i parlamentari esultavano, Zelensky ha alzato il pugno in segno di riconoscenza mentre Hunka salutava dalla tribuna nel corso di due distinte standing ovation”.
Gaffe? Dal battaglione Azov all’applauso al reduce nazista
Zelensky era lì per chiedere il pieno sostegno del Canada alla sua guerra, cosa che ha ottenuto. Peccato, appunto, che il commosso eroe al quale è stato rivolto il tributo trionfale faceva parte della 14a divisione della Waffen SS, la divisione “Galizia”, unità di volontari incardinata nella macchina da guerra nazista.
Il Centro per gli studi sull’olocausto Simon Wiesenthal ha protestato duramente, ricordando che l’unità di Hunka “è stata responsabile dell’omicidio di massa di civili innocenti con un livello di brutalità e malvagità inimmaginabile”. E diverse organizzazioni ebraiche hanno espresso analogo sdegno.
Il presidente della Camera dei Comuni canadese, Anthony Rota, è stato costretto a chiedere scusa, spiegando che sia lui che soprattutto i parlamentari presenti, erano all’oscuro del passato di Hunka e che questo gli è stato comunicato solo in un secondo momento.
Ma resta l’incredibile. Com’è stato possibile che a un ex nazista sia stato consentito di entrare come ospite d’onore nel Parlamento canadese? Eppure i servizi segreti canadesi sono ben attrezzati e, peraltro, si coordinano con altre intelligence anglosassoni, i famosi Five Eyes.
Una tragica gaffe che sarebbe stata impossibile solo due anni fa e che è figlia del nuovo senso dell’Occidente per il nazismo. Un cambiamento iniziato quando si è derubricare a bizzarrie nazionaliste le derive prettamente naziste dei vari movimenti ucraini e a presentare come eroi i neonazisti del battaglione Azov, accolti come tali anche da tanti esponenti del Congresso americano a Washington Dc (e dire che il Congresso Usa, nel 2018, aveva vietato all’Ucraina di devolvere le armi loro inviate da Washington al Battaglione Azov perché chiaramente neonazista).
Così la vicenda del parlamento canadese è più che paradigmatica, non un banale incidente di percorso. Le scuse del signor Rota sono aria al vento. La tragedia è che, come allarmava Rita Katz sul Washington Post all’inizio della guerra ucraina, è stato aperto il vaso di Pandora e il nazismo ha trovato nuovi spazi di agibilità e di manovra. Così la Katz titolava il suo profetico articolo: “I neonazisti stanno sfruttando la guerra della Russia in Ucraina per i propri scopi”.
Tutto è cambiato, e non in bene.
25 Settembre 2023