Plasencia ha esortato gli Stati Uniti, nella figura del presidente Biden e del segretario di Stato Blinken, “a istruire le autorità corrispondenti e responsabili sul rispetto dello stato di diritto nel paese nordamericano, in modo che vengano restituiti al popolo venezuelano i beni diplomatici, la sede dell’Ambasciata venezuelana, la residenza nella capitale Washington nonché le sedi del nostro consolato generale a New York.”Questi spazi sono stati anche “oltraggiati, invasi e rubati al popolo venezuelano. Devono essere restituiti al governo legittimo del presidente Nicolás Maduro, al governo costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, lo chiedo come rappresentante del Paese per gli affari internazionali”.
Plasencia ha anche invitato Blinken, a seguire l’esempio del governo boliviano, che ha recentemente recuperato e restituito una serie di beni appartenenti alla sede diplomatica venezuelana nel Paese andino, che erano stati sottratti da presunti diplomatici nominati dal falso presidente, Juan Guaidó e venduti mentre la presidente autoproclamata Jeanine Áñez era a capo della Bolivia.
Era infatti accaduto che il presunto “ambasciatore” in Bolivia, agli ordini di Guaidó, aveva raccolto i documenti dei veicoli che si trovavano nel garage dell’Ambasciata, e dopo aver fatto le copie delle chiavi delle auto e dei sistemi di antifurto le ha poi vendute a varie persone.
Fortunatamente, gli 11 veicoli sono stati recuperati, grazie al governo della Bolivia, tuttavia diverse aree dell’Ambasciata sono state smantellate e vendute come per esempio le opere d’arte che si trovavano in varie stanze e nei corridoi.
In questo senso, il ministro degli Esteri ha ringraziato il presidente boliviano, Luis Arce, per il gesto, e ha applaudito per il lavoro svolto dalla polizia di quel Paese.
Plasencia ha infine esortato le autorità giudiziarie della Spagna a rispettare i requisiti del sistema legale venezuelano e ad estradare i criminali che “sono fuggiti dalla giustizia venezuelana e attualmente risiedono in quel paese”.