DANILO TOSARELLI – MILANO
Ho deciso di tornare sulla questione Covid, perchè non si parla d’altro.
Considero il Governo Draghi una sorta di governo di unità nazionale.
Un’accozzaglia che stento a digerire, ma il discorso si farebbe lungo.
So chi è Draghi e non dimentico che è rappresentante dei poteri forti.
Le mie aspirazioni politiche sono molto diverse da quelle di Draghi.
So bene che questo Paese ha tanti problemi che attendono delle soluzioni.
Lavoro, scuola, stato sociale e molto altro ancora.
Ma in questo momento c’è un’emergenza sanitaria che va risolta.
Non condivido chi a sinistra sceglie di mettere insieme mele, pere e banane.
Gli ospedali stanno tornando a riempirsi. Questo virus non concede tregua.
Sono prevalentemente i non vaccinati a riempire i reparti di terapie intensive.
La situazione rimane complicata.
Già si ventila, un possibile ritorno di alcune regioni in zona gialla.
Doveroso mantenere aperto il dibattito ed il confronto.
Gli slogan lasciano il tempo che trovano e scadono velocemente.
Vanno contrastati con forza ignoranza e pregiudizi.
Nessuna speranza con i no vax storici, che hanno comunque scarsa rilevanza.
Gran lavoro va fatto invece tra i tanti indecisi, che hanno mille paure.
Fortemente condizionabili, pieni di ansie e diffidenti nei confronti delle Autorità.
Ho già avuto modo di esprimere le mie posizioni in un articolo del 31 luglio 2021.
Per chi volesse “RIMBAMBIMENTO GENERALE” anche cliccandolo su Google.
in quell’articolo mi sono espresso a favore di obbligo vaccinale e green pass.
La questione merita i necessari approfondimenti. Purtroppo non è tutto così semplice.
L’obbligo vaccinale deve essere approvato da una legge.
Tutti gli attuali vaccini obbligatori sono stati decisi dal Parlamento.
Per quanto riguarda quello per il Covid, non una scelta facile per Draghi.
Innanzitutto per l’eterogeneità della sua maggioranza, ma anche per altro.
I vaccini Covid sono stati autorizzati dalla Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
Con una procedura abbreviata che non fornisce le stesse certezze di quella standard.
Seppur con investimenti economici e di ricerca straordinari, per EMA non è la stessa cosa.
Un vaccino per essere commercializzato, richiede sperimentazioni da 10 a 15 anni.
Nessuno degli attuali vaccini possiede tali requisiti.
Si sarebbe potuto aspettare così tanto per contrastare la pandemia?
Avvenimento imprevedibile e drammatico nei suoi effetti.
Si è dovuto decidere in fretta e mi piacerebbe che ognuno di noi si calasse nel ruolo.
O non fai nulla ed attendi che il virus ci uccida come le mosche. Inaccettabile.
Oppure accelleri e commercializzi vaccini con procedura abbreviata e sotto condizione.
E’ stata scelta ovviamente la seconda strada. Sfido chiunque a scegliere la prima.
Unici titolati a scegliere la prima, quei no vax che negano l’esistenza del virus.
Affido a loro questa grande responsabilità. Veder morire milioni di persone.
Sono quattro le condizioni imposte da EMA, per ottenere relative autorizzazioni.
– Che non siano disponibili terapie alternative.
– Che il rischio per la salute pubblica della messa in circolazione del vaccino, sia inferiore al rischio della non messa in circolazione.
– Che il produttore continui a trasmettere dati ad EMA per valutazione effetti.
– Che su base statistica provvisoria, gli effetti benefici siano superiori a quelli collaterali.
Il rischio vaccinale c’è sempre. Non lo si deve nascondere.
Lo stesso vaccino può produrre effetti diversi in organismi diversi.
Purtroppo è l’altra faccia della medaglia.
A fronte di un vantaggio per la collettività, ci sarà sempre chi ne avrà un ritorno negativo.
Non è un caso, che esiste la legge 210 del 1992 che prevede un fondo di risarcimento.
Per le vittime dei danni di vaccinazione, emotrasfusione e persino da Talidomide.
Le sperimentazioni hanno lo scopo di misurare tali rischi, per ridurne eventuali danni.
Devo riconoscere che occorre molto coraggio ad imporre l’obbligo vaccinale.
Persino un pò di sana incoscienza, che però potrebbe risultare controproducente.
Le condizioni attuali non favoriscono tale scelta.
Non tutti sanno, che le case produttrici di vaccini hanno ottenuto lo scudo penale.
Stessa cosa, il personale medico che procede alla somministrazione.
I parlamentari che approvassero tale legge, godono di immunità giuridica.
Stessa cosa i giudici della Corte Costituzionale, eventualmente interpellati in merito.
Sapete chi invece non gode di alcuna protezione?
I Ministri competenti, che sono giuridicamente responsabili.
Sia individualmente, che all’interno del Consiglio dei Ministri.
Non è previsto scudo penale per i Ministri che approvano il decreto.
Condizioni obiettivamente sfavorevoli, anche per il giudizio che ne dà EMA.
“…per imporre un obbligo vaccinale generalizzato si dovrebbe attendere il passaggio del vaccino da autorizzazione condizionata a quella standard…”
Stiamo parlando dei famosi 10/15 anni di sperimentazione sopracitati.
Come imporre un obbligo fondato su basi scientifiche incomplete?
Ve le immaginate le richieste di risarcimento conseguenti ad eventuali danni vaccinali?
Si aprirebbero dei contenziosi infiniti, dalle conseguenze imprevedibili.
Credo di comprendere il perchè nessun Paese Europeo abbia optato per l’obbligo vaccinale.
L’obbligo giuridico potrebbe produrre un irrigidimento diffuso.
Non si possono vaccinare milioni di persone con la forza.
La forza da sola può solo generare ribellioni e rivolte.
Occorre costruire un’etica che sia condivisa e raccolga ampio consenso.
La necessità di vaccinarsi rimane per me la scelta più saggia.
Una vaccinazione di massa ridurrebbe fortemente i rischi di contagio del virus.
Peccato che non sia ancora una scelta condivisa da tutti gli italiani.
Ecco allora, che deve proseguire il lavoro di persuasione con ogni strumento utile.
Per me il green pass rimane uno strumento che va in questa direzione.
Sono consapevole che andrà gradualmente perfezionato, ma la strada è giusta.
Probabilmente uno degli strumenti più efficaci.
Foto di Nastya Dulhiier