Non concessa la proroga per la rottamazione ter. Il primo marzo si deve pagare!
Biagio Maimone
Come riportato da alcuni quotidiani nazionali, il Governo Draghi non ha ascoltato la voce di quanti hanno chiesto la proroga del pagamento delle rate del 2020, relative alla rottamazione ter. Difatti, il primo marzo si deve pagare, altrimenti scadono i benefici e sono dolori. E’ un duro colpo sulla testa di milioni di italiani da parte di questo nuovo esecutivo, che non ha avuto alcuna pietà, nel senso cristiano del termine, del dolore che vivono i cittadini più poveri.
Il Governo Draghi ha ratificato, in tal modo, che non esistono sconti per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate. Cosa pensare, allora? Le conseguenze della pandemia di natura economica, derivanti anche ed in modo rilevante dalle chiusure delle varie attività, già in essere nel precedente Governo Conte, si sono riversate e continuano a riversarsi, come un grosso macigno, addosso ai poveri e agli indebitati.
Un gesto crudele contro la povera gente, può definirsi anche la decisione dell’attuale Governo di non dar corso alla proroga del pagamento delle rate del 2020, relative alla rottamazione ter.
A quanto pare, come da più parti si afferma, il Governo Draghi sembra orientato all’aiuto delle multinazionali e delle banche.
Siamo, peraltro, in attesa di nuove disposizioni concernenti la chiusura di molte attività a causa del Covid, che genereranno una ulteriore crisi economica. Mi chiedo dove i cittadini possano trovare i soldi per pagare tasse, cartelle, nonché rateizzazioni varie.
Lo Stato dimostra un cuore di pietra verso i propri cittadini meno abbienti? Se così fosse sarebbe davvero tragico ed antidemocratico.
Si potrebbe supporre, d’altro canto, che dimostri un cuore tenero ed affettuoso verso i cittadini abbienti e facoltosi.
Se così fosse potremmo dire addio alla democrazia. Che dire? Iniziamo male?
Oppure, noi che amiamo la democrazia, non abbiamo capito se, per caso, dietro tale scenario, un barlume di speranza, per i cittadini italiani, possa brillare ancora ed illuminare l’animo e, conseguentemente, le azioni di chi ha in mano le redini del sofferente Stato Italiano.