Il «frugale» Petteri Orpo, leader conservatore che ha vinto la elezioni nell’ex neutrale Finlandia, formerà l’esecutivo che succede a quello di Sanna Marin, con una coalizione di 4 partiti che comprende anche i nazionalisti estremi dei ‘Veri Finlandesi’ con la loro leader Riikka Purra, in primo piano in copertina
Svolta socialdemocratica verso la Nato, incassa la destra
Alla fine è andata come si era compreso già la stressa sera del voto: il leader 53enne del partito conservatore finlandese e primo ministro designato, Petteri Orpo, ha annunciato dopo due mesi di trattive di aver raggiunto un accordo di coalizione di governo con altri tre partiti, tra cui il Partito dei Finlandesi di estrema destra, dopo le elezioni generali di aprile. «Sono orgoglioso del buon programma e dell’esito dei negoziati. Tutte le domande hanno trovato risposta», ha dichiarato alla stampa a Helsinki, alla presenza dei leader delle altre tre formazioni.
‘Frugalità economica’ la missione
Dopo aver fatto della ‘frugalità economica’ la sua missione, il prossimo primo ministro della Finlandia, Orpo, considerato un negoziatore e un uomo del compromesso, formerà quindi il governo con una coalizione di 4 partiti che comprende anche la destra estrema dei Veri Finlandesi. Il nuovo leader ha un approccio pragmatico e il suo stile convenzionale e ‘un po’ anonimo’ secondo i commentatori si adatta bene a un Paese dove i personaggi politici esuberanti, come lo era la sua predecessora Sanna Marin, sono guardati con sospetto. E puniti.
Austerità contro il debito
La sua campagna elettorale si è svolta interamente nel segno dell’austerità economica, con l’indicazione prioritaria di ‘smettere di aumentare il debito’. La Finlandia fa storicamente parte dei ‘Paesi frugali’, quelli che nell’Ue si preoccupano soprattutto del rigore dei bilanci pubblici, ma con l’arrivo di Orpo i rapporti con i partner dell’Eurozona potrebbero complicarsi quando verrà chiesta generosità con i Paesi più indebitati. In realtà, il debito pubblico finlandese, che Orpo non vuole aumentare, è già fra i più bassi d’Europa (73% del Pil).
Il Parlamento, l’Eduskunta
Per ottenere la maggioranza in Parlamento, l’Eduskunta, Orpo ha scelto di collaborare con il partito di estrema destra, il secondo più votato alle elezioni di aprile: una scelta che ha stupito per certi versi visto che aveva in più occasioni lasciato intendere che non si sarebbe alleato con un partito di cui non condivide le opinioni su migranti e diritti umani. Ma subito dopo le elezioni aveva poi sostenuto che «non esiste nessun partito di estrema destra in Finlandia». Un segno di apertura verso quanto è poi in effetti accaduto due mesi dopo.
Uomo politico tradizionale, anonimo e privo di carisma
L’opinione pubblica lo considera «un uomo politico tradizionale, un po’ anonimo e privo di carisma» -giudizio non esaltante-, ma pacato e in grado di sostenere con ‘grande aplomb’ gli attacchi degli avversari politici (anche se ogni tanto gli si contestano gaffe). Arrivato alla testa del partito di centro-destra Coalizione Nazionale nel 2016, quando subentrò all’ex premier Alex Stubb, un personaggio molto più internazionale e brillante, Orpo era stato in precedenza ministro delle Finanze, dell’Interno e dell’Agricoltura.
I ‘non fascisti’ di ‘etno-differenzialismo radicale’
I ‘Veri Finlandesi‘, Perussuomalaiset, ‘ partito ‘nazional-conservatore ed euroscettico fondato nel 1995 dalla dissoluzione del Partito Rurale Finlandese. Il rappresentante della linea dura del partito, Jussi Halla-aho, ne è diventato presidente nel giugno 2017, dalla linea di ‘etno-differenzialismo radicale‘ avvicina il suo partito all’estrema destra europea a scapito della tradizionale destra conservatrice. I Veri Finlandesi sono un partito di estrema destra euroscettico sul piano della politica estera. Per altri analisti, solo un partito conservatore di destra anti ecologista che sostiene l’industria della torba, che produce enormi quantità di gas serra, e ha persino proposto di esentare questa produzione da qualsiasi imposta.
Più Lega che Meloni (‘non la conosco’)
Il partito di Purra in Europa (di cui la Finlandia è membro dal 1995) è nel gruppo della Lega di Matteo Salvini («Le elezioni in Finlandia certificano la crescita degli alleati della Lega mentre la sinistra perde voti, seggi e maggioranza»), dell’Afd tedesco e del Rassemblement di Marine Le Pen, e non fa parte dei conservatori europei che vede come leader Giorgia Meloni. Intervistata da Repubblica nell’attesa del risultato del voto, Riikka Purra aveva dribblato una domanda su Meloni: «Sarò sincera, non conosco molto bene la politica italiana, non sono abbastanza preparata e non le so dare un giudizio preciso». Quando poi è stata incalzata su possibili alleanze in ambito europeo con l’Italia, ha affermato che sono diversi i Paesi con cui stringere alleanze.
17 Giugno 2023