Il 4 gennaio 2022 a partire dalle ore 18, ad un anno dalla sentenza con cui la giudice distrettuale Vanessa Baraitser bloccava l’estradizione di Assange in America (poi concessa dai giudici di appello), il gruppo Italiani per Assange propone una manifestazione online e in presenza per ricordare a chi vuole incarcerare e imbavagliare per sempre il fondatore di WikiLeaks che l’unica decisione umanamente, eticamente e democraticamente giusta è quella presa un anno fa in primo grado.
Tre città italiane e tre piazze (Roma in Piazza del Pasquino; Torino in Piazza Castello; e Reggio Emilia in Piazza dei Martiri del 7 Luglio) faranno sentire la loro voce per trasmettere un abbraccio virtuale di solidarietà ad Assange,ma soprattutto per ribadire che la sua persecuzione non è soltanto una questione di barbara violazione dei diritti umani di una persona imprigionata, dileggiata, calunniata, demonizzata e privata delle più basilari cure mediche per più di 10 anni. E’ soprattutto una questione di vita o di morte per la capacità dei giornalisti di raccontarci il mondo esponendo abusi e corruzione e quindi per la nostra capacità di sapere cosa sta accadendo e di avere voce in capitolo per fermare guerre, torture, violazioni dei diritti umani, accordi commerciali iniqui, reati ambientali, frodi finanziarie e molto altro.
Se Julian Assange viene estradato, tutto questo non sarà più possibile: l’informazione verrà svuotata della sua funzione più importante al servizio dei cittadini e, come ammonisce George Washington, il popolo verrà condotto ignaro e muto al macello.
Dobbiamo salvare Assange per riprenderci il controllo delle nostre democrazie e dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi, prima che la sentenza di appello (che lo scorso 10 dicembre ha ribaltato quella della giudice Baraitser) pronunci la parola fine, consegnando Julian ai suoi carnefici e noi ad un potere opaco e senza più freni.