Ci risiamo con le provocazioni violente nelle piazze orchestrate, sicuramente, da “agenti” dei poteri forti.
Una tipica dimostrazione tangibile della tecnica militare (desiderata da chi vuole sottomettere un popolo) per creare caos l’abbiamo avuta in più occasione in varie parti del mondo (Italia compresa).
Ai venezuelani auguriamo che sappiano fare tesoro dell’informazione e della giustizia per sconfiggere le brutali scelte di questi provocatori al soldo del capitale che mettono a ferro e fuoco un’economia strozzata da barbari avventurieri internazionali.
MOWA
Catturano in Venezuela leader di gruppo violento armato dall’opposizioneCaracas, 19 apr (Prensa Latina) Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, informò oggi che gli organi della sicurezza catturarono il leader di un gruppo violento finanziato ed armato per l’opposizione, col proposito di seminare il terrore per le strade di questa capitale. Aveva armi ed esplosivi, e come confessò, riceveva finanziamento del deputato Richard Blanco, del partito Alianza Bravo Pueblo, dettagliò Maduro. Inoltre, furono catturate più di 30 persone incluse nella generazione di azioni violente nella capitale, che pretendevano fare un bagno di sangue del nostro popolo, mentre stiamo commemorando una delle grandi date della patria. A proposito del 207º anniversario della rivoluzione del 19 aprile 1810, quando iniziò la lotta per l’indipendenza del dominio spagnolo in Venezuela, il popolo si riunì nel viale Bolivar per manifestare la disposizione a difendere la sua sovranità ed il rifiuto alle politiche interventiste. Ig/raj
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Caracas si è vestita di rosso e scommette per la paceCaracas, 19 apr (Prensa Latina) Un mare umano con camicie rosse si impadronì oggi delle principali strade del centro della capitale per dimostrare la convinzione del popolo venezuelano di difendere la sua sovranità e ripudiare i tentativi di golpe di Stato. Tutti avanzano verso le vicinanze del Palazzo di Miraflores -sede del governo – per concentrarsi vicino ai suoi leader e chiedere che ci sia pace, in un giorno tanto speciale come questo 19 aprile, quando Venezuela commemora i 207 anni dal grido di indipendenza. Uomini, donne, anziani, operai, intellettuali e miliziani stanno dando questo mercoledì una risposta contundente a quelli che insistono nel seminare il caos e la disperazione: Venezuela vuole pace. Giusto all’angolo, dove si incontrano i viali Urdaneta e Fuerzas Armadas, Prensa Latina palpò il calore dei manifestanti che si dirigono a Miraflores in massa. “Questo paese si rispetta”, commentò euforica un’anziana adornata con un basco rosso. “La destra non passerà e non gli consegneremo il potere del popolo”, disse a questo reporter mentre si perdeva tra la moltitudine. Ha chiamato l’attenzione la disciplina ed il rispetto alle forze dell’ordine, scudi in mano, che custodiscono la manifestazione della marea umana. “La Guardia Nazionale Bolivariana è qui per proteggere l popolo, non per reprimerlo”, affermò un giovane studente universitario che avanzava con una bandiera venezuelana sulle sue spalle. Risulta interessante che le vicinanze del Palazzo di Miraflores sono custodite dal popolo, in perfetta alleanza con gli organi di protezione e sicurezza, dimostrando quell’unione civico-militare che difendono i bolivariani. Caracas albeggiò in rosso e scommettendo per la pace, anche se nell’est della città, alcuni balordi uscirono sulle strade per imporre la violenza per ottenere i loro propositi di abbattere un governo genuinamente popolare. La giornata è appena cominciata. Resta molto di più da vedere in questo giorno di definizioni. Ig/mfm
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