Milano, 19 luglio 2017.
Nella sala gremita del salone di Di Vittorio, della Camera del Lavoro della CGIL di Milano, si sono dati appuntamento diverse anime politiche che vanno da Libertà e Giustizia ad una indefinita sinistra con l’obiettivo di trovare un comun denominatore per una eventuale unità d’intenti.
Lo slogan della serata, che prosegue quella svolta alcuni giorni fa al Brancaccio di Roma, era: “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza”.
Persone in attesa (per non dire affamate), di programmi che unissero le forze disperse della sinistra che da decenni non hanno saputo cogliere sia per insensibilità che per incapacità analitica l’opportunità di un valido contenitore (partito)…
Nonostante le significative e giustificate aspettative dei presenti in sala, nessuno dei relatori (nonostante qualcuno avesse parlato dell’importanza di partire dall’applicazione della Costituzione), si sia lanciato, però, nell’unificante parola d’ordine di esigere la legge elettorale con il proporzionale puro. (?) Anzi, molti relatori si sono prodigati nell’osannare i leader inglesi senza avere la benché minima idea delle differenze politico-sociali con quell’esperienza come sosteneva il costituzionalista Salvatore d’Albergo.
Vedremo se saranno capaci i presenti di non riproporre il calderone degli anni passati (Arcobaleno, Nuova Sinistra unita…) che non ha portato da nessuna parte e ha fatto perdere tempo per una valida opposizione, oppure, se saranno capaci di fare tesoro degli errori del passato.
MOWA