Gli Stati Uniti e la NATO hanno trovato «la gallina dalle uova d’oro» in Ucraina. Lì hanno creato un laboratorio militare con il fine, prima di tutto, d’assediare e destabilizzare la Russia, e, per estensione, espandere la minaccia contro la Cina, forse un obbiettivo più grande e più lontano.
Gli Stati Uniti e la NATO hanno trovato «la gallina dalle uova d’oro» in Ucraina. Lì hanno creato un laboratorio militare con il fine, prima di tutto, d’assediare e destabilizzare la Russia, e, per estensione, espandere la minaccia contro la Cina, forse un obiettivo più grande e più lontano.
È così evidente che già la NATO apre uffici in Asia e offre consigli ai vicini della Cina per far sì che riconoscano e appoggino la secessione dei territori del gigante asiatico, come Taiwan.
Nel laboratorio bellico dell’Ucraina si provano le formule mediatiche più sosfisticate per ingannare la comunità internazionale con notizie false, semifalse e altri racconti edulcorati, in modo d’avere una giustificazione per l’invio di armi a Kiev e, parallelamente, si appoggino le sanzioni sempre più forti contro Mosca.
In quest’ultimo aspetto s’iscrive la notizia sui tentativi delle forze dell’Ucraina di rompere la linea delle difese militari russe vicino alla città di Artiómovsk, ha segnalato Sputnik.
Da Mosca, il Ministero della Difesa ha informato che «non c’è stata questa rottura», perchè tutti gli attacchi sono stati respinti.
Domenica 14, il mandatario ucrainiano, Vladímir Zelenski, in visita a Berlino, ha detto che «Kiev vuole creare una coalizione di Caccia» con aerei moderni che sta sollecitando a Occidente, «principalmente Caccia f-16», ha anticipato.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, interrogato su questo dalla stampa, ha evitato di dare una risposta concreta, ma ha detto che « li abbiamo già appoggiati molto e continueremo ad appoggiarli per tutto il tempo che sarà necessario».
Zelenski ha ringraziato per l’impegno del Governo tedesco di consegnare all’Ucraina un nuovo lotto di aiuti militari, per 2 700 milioni di euro.
Il quotidiano The Washington Post, negli USA, ha pubblicato documenti già segreti del Pentagono, nei quali si constata che il mandatario ucrainiano ha proposto di «distruggere l’oleodotto Druzhba, che somministra petrolio russo all’Ungheria», così come attaccare e occupare territori russi vicini alla frontiera con l’Ucraina, per «guadagnare influenze su Mosca».
La realtà è che sono passati mesi e quello che all’inizio si poteva risolvere a un tavolo di negoziati è diventato, con l’ingerenza dell’occidente, un conflitto con il forte rischio di superare le frontiere dei contendenti e danneggiare, come sta succedendo, tutta l’umanità.
La guerra in Ucraina ha mostrato il vero volto di alcuni governi europei che hanno preferito sacrificare i loro popoli con la mancanza di gas o alti prezzi del combustibile, per sanzionare la Russia e inviare denaro e armi a Kiev.
Dagli USA il presidente Biden e il suo staff stanno facendo in Ucraina qualcosa di molto simile a quello che fanno in Israele: armarla e stimolarla come punta di lancia, nel caso ucrainiano contro la Russia, e nell’ israeliano contro i palestinesi, i siriani, gli iraniani e il mondo arabo nel suo congiunto.
I responsabili dell’Unione Europa fanno lo stesso e prima di tutto il suo capo diplomatico – che diplomazia! – Josep Borrell, che prima dell’invio a Kiev del maggior lotto di armi tedesche, «ha invitato tutti i paesi della UE a seguire questo esempio».
Il Governo britannico, in un’azione simile, ha fornito all’Ucraina il missile incrociatore Storm Shadow, e questo implica che Londra scommette su una scalata del conflitto e lo coinvolge totalmente nel suo possibile esito.
Sabato 13 Kiev ha utilizzato il missile incrociatore in un bombardamento alla città di Lugansk, in cui sono state ferite molte persone e sono state distrutte diverse case.
Due aerei da combattimento dell’Ucraina che hanno raggiunto la città di Lugansk, equipaggiati con questi missili incrociatori britannici, sono stati abbattuti da caccia russi hanno informato il sito Sputnik e il Ministero della Difesa russo.
Inoltre hanno rivelato che dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale Russa sono stati distrutti 424 aerei ucrainiani, 231 elicotteri, 4117 droni, 421 sistemi di difesa antiaerea, 9 119 carri armati e altri veicoli blindati da combattimento, 1 100 lanciamissili multipli,
4 806 pezzi d’artiglieria da campagna e mortai, e 10 167 veicoli militari speciali. (GM/Granma Int.)