di Riccardo Casolo
In questa epidemia da Covid-19 c’è un dato tra i tanti che sorprende, preoccupa e dovrebbe attirare l’attenzione degli italiani, ed è il rapporto tra morti di Covid e numero di abitanti che pone l’Italia al primo posto al mondo di questa triste classifica.
Posto che la virulenza del virus è la stessa che nel resto del mondo, che la popolazione italiana non ha un livello nutrizionale e di difese immunitarie peggiore di altri paesi, che non siamo in assoluto la nazione con il maggior numero di anziani al mondo e che non siamo il primo paese in cui ha fatto la sua comparsa il virus, le cause di questo triste primato sono quindi da ricercare nel sistema sanitario e nelle risposte messe in atto a fronte di questa epidemia. Non sono quindi vere le favole che i governanti e i servili mezzi di informazione ci hanno raccontato, ovvero che il nostro è il miglior sistema sanitario al mondo e che la risposta italiana alla epidemia è stata la migliore, tale da essere da esempio per le altre nazioni.
Il nostro sistema sanitario pur vantando delle straordinarie eccellenze di alcuni poli ospedalieri ha sempre avuto alcune criticità di sistema, ma in questi ultimi venti anni ha subito un serio e grave peggioramento a causa dei cospicui tagli alla spesa per la sanità pubblica e di una riorganizzazione che ha portato dalle USSL (Unità socio sanitarie locali) alle odierne ASL (Aziende Sanitarie Locali) che hanno spostato gli obbiettivi dal benessere sociale e sanitario della popolazione al pareggio di bilancio.
Tutto questo ha determinato lo smantellamento delle strutture di base e territoriali, che sono quelle che dovrebbero fungere da argine e prevenzione nei casi come questo del Covid, la riduzione delle attività di prevenzione delle malattie e delle attività sociali legate all’ambito sanitario (consultori e prevenzione e cura del disagio sociale e psichico), una sempre maggiore precarietà del personale sanitario soprattutto infermieristico, un favorire sempre più il sistema sanitario privato.
Oltre a ciò la risposta politica e organizzativa sia a livello nazionale che locale alla epidemia è stata caratterizzata da pressapochismo e improvvisazione, anche a causa dell’assenza di un piano pandemico nazionale, come anche affermato da un rapporto dell’OMS poi fatto sparire e ritrovato dalla trasmissione RAI Report ed ora oggetto di indagine della Procura di Bergamo. Inoltre tale risposta è stata e continua ad essere macchiata da incompetenze, interessi privati che hanno teso a favorire parenti, amici degli amici, grandi interessi e poteri economici nell’ambito sanitario e non solo.
Una deriva di malgoverno e malaffare sia nazionale che locale che caratterizza tutte le forze politiche oggi presenti in parlamento, che continuano ad essere schiave dei poteri forti economici e disprezzanti verso i reali bisogni della popolazione, connivente con la grande criminalità, che hanno portato alla morte non solo della democrazia ma purtroppo anche di migliaia di persone, e non solo per il Covid.
Tutto questo ci può solo far immaginare cosa sarà la gestione delle notevoli finanze che arriveranno con il Recovery Fund Next Generation!
È necessario un sempre più forte vento di reale rinnovamento che sappia spazzare via questa classe politica, questi dominanti poteri politico-economici criminali, un apparato burocratico sempre più incancrenito e soffocante, strutture di potere occulte, per riuscire prima di tutto a sopravvivere e poi arrivare un giorno al benessere di tutti, ad una giustizia sociale, ad una reale democrazia.