La verità storica si prende, finalmente, la rivincita contro i mistificatori e gli imbroglioni su come siano andate realmente le cose durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta del nazismo.
Infatti, dobbiamo dare atto di ammirevole coraggio e generosità intellettuale a questo parlamentare tedesco, Yang Korte, nell’aver chiesto ai suoi concittadini di ripristinare le cose su come siano andati i fatti nell’ultimo conflitto Mondiale, assegnando le giuste proporzioni sui decessi e le responsabilità di chi era in gioco per debellare la cultura di morte nazista.
Una ricostruzione storiografica degli eventi che dobbiamo, prima che a noi stessi, ai posteri nel tentativo di non far ripercorrere quelle orribili esperienze di oppressione nazista alle future generazioni.
MOWA
Politico tedesco chiede di riconoscere il ruolo dell’URSS nella lotta al nazismo
I tedeschi di sinistra richiedono di rendere alla Russia “i dovuti onori” per il suo ruolo nella lotta contro il nazismo, scrive il quotidiano Neue Osnabrücker Zeitung.
In un’intervista con i giornalisti, il presidente del partito di sinistra del Bundestag Yang Korte ha dichiarato che la Germania, prendendo in considerazione “l’attacco senza precedenti e sanguinoso” nazista all’URSS, deve cercare di collaborare con la Russia. Egli ha ricordato che nessun paese ha subito tanti danni durante la guerra, come l’URSS.
“Durante la Seconda guerra mondiale sono morti 27 milioni di cittadini sovietici. Non c’è una famiglia in cui non ci sono vittime. Milioni di russi prigionieri di guerra sono morti di fame nei campi tedeschi”, ha dichiarato.
Tutti questi fatti parlano della particolare responsabilità della Germania verso la Russia, ha detto il politico.
“Difficilmente qualcuno sa che Berlino è stata liberata dai russi e non dagli americani”, ha aggiunto. “Il punto di svolta è stato Stalingrado in Oriente, la prima sconfitta della Wehrmacht nazista. Lo sbarco in Normandia si è verificato un anno e mezzo più tardi”.
Egli ha sottolineato che il popolo sovietico, “in divisa e senza divisa”, ha compiuto la più forte resistenza al regime nazista.
08.05.2018