Ospiti su una delle “balconate” di Servizio Pubblico, due mamme di Niscemi, Gisella e Paola, hanno raccontato a Michele Santoro ed ai telespettatori de La7, i guai provocati dal Muos della Marina militare americana. Agguerrite, determinate, sicure di sé, hanno illustrato i loro timori per la salute dei loro figli.
Gisella ha ricordato, in particolare che i tre mega-radar in via di realizzazione si aggiungono a ben 46 antenne installate nella sughereta di Niscemi. Invece che tutelare la sughereta, ha detto Gisella, come vorrebbe la normativa una normativa specifica, il territorio è stato disboscato per dare posto alle antenne. Le onde elettromagnetiche avrebbero già fatto danno alla salute, soprattutto ai bambini. Non è bastato, ha aggiunto Gisella, il danno fatto, perché nello stesso luogo è stato installato il Muos. “Inquinerà un’area della Sicilia di 67 chilometri di raggio, fra venti anni sapremo fino a che punto”.
Gisella ha definito il Muos uno strumento di morte. Quando sarà in funzione, da Niscemi partiranno gli attacchi per le guerre che gli americani avranno deciso di combattere, “così moriranno altri bambini, non solo i nostri…”.
La mamma “arrabbiata” ha infine detto che gli esperti dell’Università di Torino, cui è stato dato incarico di effettuare una analisi dell’inquinamento provocato dai mega-radar, Zucchetti e Coraddu, hanno lanciato un inequivocabile allarme sulla pericolosità delle emissioni dei mega-impianti radar. Gisella chiede al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di ascoltare personalmente, in un incontro, i rappresentanti delle mamme di Niscemi, perché si renda conto della gravità di ciò che sta avvenendo in Sicilia.
L’altra ospite, Paola, che è una restauratrice di libri, ha lamentato la diversità di trattamento subita, rispetto alle aziende che lavorano per gli americani. Lei è obbligata a presentare certificati antimafia, mentre a chi opera per il Muos non viene richiesto. Paola ha denunciato le “attenzioni” negative subite dagli attivisti anti-Muos, che sarebbero stati colpiti da sanzioni amministrative e denunce penali “per cercare di zittirli”.
Appena qualche giorno fa, va ricordato, il Tar ha rinviato al prossimo autunno, il pronunciamento sul ricorso presentato dal comune di Niscemi e associazioni ambientaliste contro l’installazione dei mega-radar.
28 marzo 2014