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Nella Cina comunista l’organizzazione razionale della Sanità pubblica produce sistemi organizzativi straordinari come nel caso del laboratorio gonfiabile di analisi per il Coronavirus, aperto ieri a Pechino, che permetterà di fare milioni di analisi in pochissimi giorni.
Perché funziona il sistema sanitario cinese?
In primo luogo grazie a un sistema nazionale pubblico con l’adesione politica della popolazione derivante dalla serietà e dalla credibilità di chi li governa; dalla pianificazione centralizzata che permette una rapida mobilitazione delle persone e delle risorse.
Nelle zone contagiate sono stati mobilitati 100 mila operatori che vanno porta a porta e convocano i cittadini, dando loro un’ora precisa per il prelievo. In questo modo, dopo aver scoperto a Pechino il nuovo focolaio, hanno potuto fare, l’11 giugno, 90 mila tamponi, giungendo in tempi brevissimi a 500 mila al giorno.
“La sanità in Cina è finanziata da tre grossi macro pilastri: il governo, che con la sua spesa pubblica contribuisce prevalentemente alla gestione dei piani di prevenzione e che finanzia le assicurazioni sulla salute; i contributi sociali che vanno a coprire tutte le forme di assicurazione; i pagamenti diretti che i cittadini sostengono privatamente.
Il governo mette circa il 30% delle risorse destinate alla sanità. Un altro 30% viene dal pagamento diretto dei cittadini e il restante 40% circa dai contributi sociali.
La sanità privata è abbastanza diffusa soprattutto nella forma degli ospedali: nel 2018 la percentuale degli ospedali privati era circa il 60%. La parte privata è ancora prevalente nella gestione degli ospedali, ma questo perché sono in un periodo di grandi riforme.
Nel 2019 è stato varato un grosso piano di riforme, Healthy China 2020, finalizzato a garantire una copertura universale alla popolazione e ad estendere le forme di assicurazione sulla salute a più del 90% della popolazione…
…Generalmente il 30% delle spese è pagato dai cittadini privati. C’è una sorta di ticket, ma dipende molto dalla copertura assicurativa che supporta i cittadini. Non è però un sistema come quello americano. La prevalenza della popolazione, circa il 95%, è coperta da uno schema assicurativo finanziato dal governo. Si tratta quindi di coperture assicurative che vengono supportate dal governo con una forma di co-finanziamento.”
Fonte Radio Popolare conversazione con la professoressa Francesca Spigarelli, economista dell’Università di Macerata e direttrice del China Center, un centro di ricerca multidisciplinare, presso lo stesso ateneo. L’intervista di Raffaele Liguori nella trasmissione Memos. L’intera intervista la trovate in: https://www.radiopopolare.it/come-funziona-la-sanita-in-cina/