Niente limiti allo spiare in casa. La paura degli jihadisti cresciuti in casa blocca la legge delle garanzie
Il Senato americano blocca la riforma della National Security Agency, il ‘Grande orecchio’ tre le agenzie di spionaggio, al centro dello scandalo del Datagate e il caso Snowden. Si voleva la fine dell’ascolto dalle chiamate telefoniche degli americani. Un po’ meno liberi per un dispetto ad Obama
di Ennio Remondino
Cogliere a fondo lo spirito americano è sempre difficile. Questa volta, stando alla cronaca brutale dei fatti, risulta quasi impossibile. Ricordate lo scandalo del ‘data Gate’, la Nsa (la Cia dell’ascolto) che intercettava e ascoltava il pianeta ‘che conta’ e intercettava anche in casa? Lo avreva deninciato Snowden e il mondo si indignò. Guai anche con capi di stato che non gradirono scoprire che le loro telefonate venivano intercettata da alleati impiccioni. Obama nei guai e promise un ‘Freedom Act’ a difesa dei suoi stessi cittadini. Ora il Senato Usa repubblicano proclama la libertà totale di spionaggio.
Scontro suL ‘Patriot act’ dunque, contrari repubblicani, ma non solo. I fatti nel racconto asettico dell’ANSA. Il Senato Usa blocca la riforma della National Security Agency, al centro dello scandalo del Datagate. La misura, chiamata ‘USA Freedom Act’, prevede la fine della raccolta automatica di dati dalle chiamate telefoniche degli americani. Ma il provvedimento non ha superato il passaggio procedurale del Senato per l’avvio della discussione non ottenendo i 60 voti necessari per il dibattito. Tentativo fallito di fissare i criteri di intercettazione ed ascolto nel mondo e anche in casa Usa.
La riforma della Nsa non è passata per soli due voti: 58 consensi invece dei 60 necessari per l’approvazione. A votare contro quasi tutti i repubblicani, contrari a rivedere in modo radicale i poteri dell’agenzia. Il no rinvia al prossimo anno il dibattito sulla riforma, che si è impantanata sul Patriot Act che puntava a rinnovare e modificare. Il Patriot Act è la controversa legge antiterrorismo approvata d’urgenza dopo l’11 settembre che estende di fatto i poteri d’intervento dell’intelligence e dell’autorità giudiziaria nella vita privata dei cittadini, autorizzando controlli estesi a tutti i livelli.
Secondo il leader dei repubblicani al Senato, Mitch McConnell, che ha voluto la bocciatura, ‘Questo è il momento peggiore possibile per legarci le mani dietro la schiena’. L’incubo jihadisti in casa. La vendetta democratica si consuma sull’oleodotto Keystone che dovrebbe portare il petrolio canadese alle raffinerie del Golfo del Messico. Se ne riparlerà il prossimo anno, quando entrerà in carica il nuovo Congresso e i repubblicani, sostenitori dell’iniziativa, avranno il controllo sia della Camera sia del Senato. L’oleodotto è al centro delle polemiche su cambiamento climatico e l’ambiente.
19 novembre 2014