DANILO TOSARELLI – MILANO
Elezioni amministrative a Milano.
Sto assistendo ad una campagna elettorale poco interessante.
Certamente mediocre e poco appassionante.
Non è più la politica che ” ti tira dentro”.
Non può essere un caso, se il 47% degli elettori è ancora indeciso.
Molti dichiarano che forse non andranno a votare.
Giusto chiedersi il perchè.
Per me la politica è sempre stata impegno e passione.
Lo è stato per intere generazioni che ci hanno creduto.
Oggi la politica è altro. Non c’è più la passione, mancano le motivazioni.
Ecco perchè, c’è sempre meno politica in queste campagne elettorali.
Programmi elettorali che si assomigliano e che nessuno legge.
Candidati che spuntano come funghi, ma che rappresentano loro stessi.
Una volta ci si presentava con un curriculum di competenze, almeno.
Oggi, le competenze in politica non contano ed il degrado è evidente.
Finite le ideologie, perchè così si vorrebbe, vale tutto.
Si candidano persone che mai hanno fatto politica, buone per ogni stagione.
Non conta per quale partito, conta cercare di raggranellare voti per essere eletti.
Rappresenta un investimento personale, magari se va bene, l’affare della tua vita.
In queste elezioni di Milano, il panorama è davvero deprimente.
Da una parte un centrodestra che ha scelto di perdere.
Non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Luca Bernardo.
Dall’altra parte, un centrosinistra appiattito completamente su Sala.
Vi è una prostrazione nei confronti di Sala che lascia perplessi.
Oltre alla sua lista personale, sono 7 le liste che lo sostengono.
La cosiddetta sinistra sinistra si presenta con 5 partiti diversi.
Ognuno rivendica di essere il più bravo ed il più coerente.
A prescindere dai contenuti, l’importanza di piantare la propria bandierina.
Nei fatti, una rissosità inammissibile e controproducente.
Anche l’elettore più comprensivo e fedele, prima o poi li abbandonerà.
Luca Bernardo è stato tirato fuori dal cilindro, all’ultimo momento.
L’ex sindaco Albertini, dopo molti tentennamenti ha rifiutato la candidatura.
Consapevole della forza di Sala, ma forse anche scettico sul valore di Salvini & Co.
E allora, dopo che Salvini ha detto no, perchè ha ambizioni nazionali, ecco Bernardo.
Luca Bernardo, un pediatra che circola con la pistola in tasca anche in reparto.
Le accuse sono pesanti, lui nega, ma poi fa una dichiarazione sorprendente.
“Ho il porto d’armi da circa 10 anni, come la maggioranza dei medici.” (?!).
Un emerito sconosciuto, completamente a digiuno su come si muove la comunicazione.
Come si fa a dare dei “pistola” agli elettori di Sala? A prescindere dalla maleducazione.
Caro Bernardo, so che quello è un termine dialettale per intendere “stupido, sciocco”.
Ma quella parola, vedi sopra, ti condanna. Potevi usare “pirla”.
Stesso significato… minori implicazioni.
E la richiesta di 50mila euro a partito, per proseguire la sua campagna elettorale?
Bernardo lamentava lo scarso sostegno economico dei partiti della sua coalizione.
I soldi sembra siano arrivati, ma nessun partito del centrodestra ha gradito.
Bernardo sembra condannato da Dio e dagli uomini. Una vittima sacrificale.
Il suo portavoce ha dato le dimissioni e la sua pagina Facebook appare inadeguata.
Persino il candidato sindaco di Torino del centrodestra lo snobba pesantemente.
I sondaggi non gli danno speranze e per questo, in molti lo stanno già scaricando.
Sala non ha proprio avversari. Certamente verrà riconfermato Sindaco di Milano.
Una vittoria facile, ma che non deve trasformarsi in un trionfo.
Personalmente mi auguro non venga eletto al primo turno.
Sala si sentirebbe il vero imperatore indiscusso e questo mi preoccupa.
Un’opposizione significativa in consiglio comunale, è necessaria ed indispensabile.
E’ garanzia di democrazia. Sala non può esserne l’unico depositario.
Molto si potrebbe dire, sulle scelte di questi 5 anni di governo della città.
Comprendo quanto possa essere difficile, ma sono le scelte a fare la differenza.
Non entro nel merito di scelte urbanistiche assai discutibili. Non ne ho le competenze.
Vedo però spuntare sempre più grattacieli ed aumentano le colate di cemento.
Non mi pare però, di veder esaudita la richiesta di edilizia popolare con affitti calmierati.
Qualcuno la considera una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere.
Potrei dire invece molto su sicurezza stradale ed urbana, piste ciclabili, disagio sociale.
Potrei raccontare di una Polizia locale male organizzata e sempre meno motivata.
Male utilizzata e trascurata da questa Amministrazione che ne sottovaluta l’importanza.
Questi limiti e questa superficialità non sono giustificabili.
A Sala rimprovero la scelta di un nuovo Codice di Comportamento del Comune di Milano.
Un regolamento peggiorativo di quello precedente e che limita la libertà di espressione.
Mi soffermo sull’articolo 16 di questo Codice, deliberato in Giunta il 26 febbraio 2021.
“Il dipendente deve astenersi dal diffondere con qualunque mezzo, compreso il web
o i social network, i blog o i forum, commenti o informazioni compresi foto, video,
audio che possono ledere l’immagine del Comune e dei suoi rappresentanti o
suscitare riprovazione, polemiche, strumentalizzazioni.”
“Il dipendente osserva quanto previsto dai commi precedenti anche al di fuori
dell’orario di lavoro, laddove risulti manifesta e conoscibile da terzi, la sua qualità di
dipendente del Comune di Milano e/o le informazioni diffuse siano state acquisite
dal dipendente nello svolgimento dei compiti d’ufficio”.
La libertà di espressione è sacra ed è garantita dall’articolo 21 della nostra Costituzione.
Eppure, nel silenzio generale Sala ha scelto di non voler tollerare alcun dissenso.
Il dipendente comunale perderebbe così un diritto inalienabile.
Probabilmente, anche questo mio scritto potrebbe espormi a sanzioni disciplinari.
Naturalmente non sono disposto a farmi imbavagliare.
Da sempre sono abituato ad esprimere le mie opinioni e non sono disposto a rinunciarci.
Dopodichè, forse non dovrei stupirmi di una simile deriva…
Condivido, chi sostiene che un manager è per sua formazione estraneo alla democrazia.
Le organizzazioni imprenditoriali e le società hanno una solida struttura piramidale.
La gerarchia viene stabilita dall’alto e la democrazia risulta un concetto astratto.
Da quale cultura proviene Sala? Cosa avrà nel suo DNA?
Io so con certezza che Sala è oggi il mio datore di lavoro.
Non posso proprio dire, sia anche il Sindaco che vorrei.
Voterò Milano in Comune, la lista a cui sono più legato affettivamente.
Lo devo a Basilio Rizzo, consigliere uscente ed alfiere incorruttibile in tutti questi anni.
Basilio non si ricandida, dopo ben 38 anni trascorsi in consiglio comunale.
Basilio mi è sempre stato vicino, in tante battaglie politiche e sindacali.
Il suo posto lo prende una persona degna di fiducia che in caso di ballottaggio non voterà Sala.
Una scelta che condivido, dopo le critiche che sono state espresse.
Questa volta, il ricatto del voto utile e antifascista non ha motivo di essere.
C’è tanto bisogno di sentinelle, che possano vigilare e riferire quanto accade nel Palazzo.
Senza una seria opposizione, non vi può essere autentica democrazia.
Foto di ulleo