La storia di Adriano Sabbadin, figlio di Lino, ucciso da Cesare Battisti il 16 febbraio 1979, è tratta da “I silenzi degli Innocenti”, il libro che per la prima volta ha dato la parola aille vittime del terrorismo e ai loro familiari. Scritto da Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, è stato pubblicato dalla Bur-Rcs nel 2006.
(Continua dalla sesta puntata)
La Regione Veneto e il Comune in cui vivo si sono mobilitati per l’estradizione. «Sabbadin è un nostri cittadino e dobbiamo sostenerlo», ha detto al telegiornale il presidente della Regione, Galan. Parole tardive, quelle delle istituzioni. Comunque le ho apprezzate: meglio tardi che mai. Come ho apprezzato le campagne di varie associazioni contro quegli intellettuali che hanno sempre sostenuto e protetto Battisti e poi hanno firmato petizioni contro la sua estradizione in Italia.
Ho scoperto che ci sono moltissimi ex terroristi rifugiati in Francia. Addirittura un centinaio. santo cielo! Perchè proprio in Francia? Come mai sono tutti lì? Chi li protegge? E perchè? Chi gli trova lavoro, chi gli dà una casa? Perchè lì si sentono tranquilli e intoccabili? Signori dello Stato e del governo italiano, ce lo volete spiegare? E se non siete in grado di farlo, potreste almeno pretendere spiegazioni dai francesi?
Disgusto. Sì, disgusto. Ho provato disgusto vedendo in televisione le immagini delle sfilate degli intellettuali francesi a sostegno di Battisti, come se si trattasse di un perseguitato politico, vittima di una feroce dittatura militare. Ma come si permettono, quegli intellettuali, di giudicare ciò che non conoscono? Che ne sanno del nostro dolore, del vuoto che riempie le nostre esistenze, della nostra disperazione?
Di fronte a una se tenza emessa dal tribuanle di un Paese democratico, di fronte a due ergastoli e a tanti morti, come può esserci qualcuno che si
permette di trasformare il carnefice in vittima, e la vittima in carnefice solo perchè chiede giustizia? L’ingiustizia atroce è la libertà di Battisti. Quello è uno scghiaffo allo Stato di diritto, alla civiltà giuridica!
L’estradizione, alla fine, è stata concessa, probabilmente per prevenire uno scandalo. Ma-guardate un po’!- i francesi lo hanno lasciato fuggire un minuto prima di consegnarlo all’Italia. E così, ancora una volta, Battisti è un uomo libero, nascosto chissà dove, protetto chissà da chi.(Nota di Fasaleaks: questa testimonianza venne raccolta prima che si sapesse della fuga di Battisti in Brasile) E’ una storia che si ripete, persino con una certa monotonia. Penso al povero vicequestore Albanese, ammazzato poco prima che arrestasse Battisti. Poi penso alla fuga dell’exa terrorista dal carcere di Frosinone, dopo aver scontato un solo anno di pena. Penso anche alla sua lunga latitanza dorata, protetto dai francesi mentre gli italiani evitavano di cercarlo. E penso, infine, alla nuova fuga giusto prima di essere estradato. Io non vado appresso ai misteri. Ma chi potrebbe dire, in piena onestà, che tutto questo è normale?
Guardate, che Battisti sia in prigione o meno, non cambia la mia vita, perchè purtroppo nulla può restituirmmi mio padre. Quello che trovo davvero insopportabile, è il suo atteggiamento arrogante, arrogante e codardo insieme.
Se voleva fare il rivoluzionario, perchè non affronta, almeno adesso, le sue responsabilità? Ha passato la vita a scappare come un vile, a nascondersi, e non ha nemmeno la decenza e il buon gusto di stare zitto, di evitare di andare in televisione con tutta quella tracotanza. Mi chiedo se conosce il significato della parola rispetto. Rispetto per mio padre che lui ha ucciso. Rispetto per il dolore della famiglia che lui ha spezzato.
Quando è apparso in televisione, ha continuato a mostrare la sua faccia strafottente, la sua boria, senza dare neppure un segno di pentimento. E dovremmo essere noi a perdonarlo?
(Penultima puntata. Continua…)
20 ottobre 2017