di MOWA
«Tutte le verità sono già state dette, ma lo spazio per altre menzogne è infinito.» (Alessandro Morandotti)
Anche Giorgio Napolitano, come molti altri politici, se ne è andato (vista la veneranda età) in altra dimensione, lasciando la scia delle inevitabili ed ossequiose opinioni di quanto sia stato “giusto” nella sua vita terrena.
Si assiste, quindi, al dolore comprensibile, scontato e prevedibile per la perdita, da parte dei parenti e, nel contempo, alla sfilata di opportunisti ed ipocriti che hanno dimenticato quanto costui sia stato cinico o per dirla con Angelo Ruggeri, nel 2012:
«Perchè Napolitano, quando Berlinguer fu colpito da ictus, non espresse il suo “atroce rammarico per la campagna violenta e irresponsabile, di insinuazioni e escogitazioni ingiuriose a cui è stato pubblicamente esposto” Enrico Berlinguer ?» [1]
Continuando con:
«Bologna e l’Emilia, come la Federazione di destra di Milano, dove udivamo noi stessi i dirigenti “napolitaniani e miglioristi” (e dove i vari Cervetti, Quercioli, Corbani, ecc, stampavano il filocraxiano “Il Moderno” finanziato anche dalla Finivest di Berlusconi), scatenarsi in insulti personali di ogni genere contro Berlinguer, arrivando a definirlo con disprezzo “il nostro Komeini” (a significare quel che poi scrisse Lama in un suo libro, dicendo che Berlinguer “non è democratico” perchè “ascolta” e recepisce il parere e la volontà di lavoratori e ceti popolari “invece che la mia” – (sic!)»
Come dimenticare, d’altronde, il migliorista Giorgio Napolitano «il primo ministro degli interni che mandò la polizia a bastonare i disoccupati napoletani, tre mesi prima e come prova generale del G8 di Genova?» [2] O quanto disse lo spietato seminatore di guerre e golpe nel Mondo (come quello in Cile dell’11 settembre 1973), Henry Kissinger, che rivolto a Giorgio Napolitano quando lo incontrò a Cernobbio rilasciò il seguente giudizio: «My favourite former communist», «il mio ex comunista preferito» (dal Corriere della Sera del 9 settembre 2001)[3] E, infatti, in quegli anni un gruppo di specialisti del Western European Department del Foreign Office elaborò un dossier con il compito di studiare la strategia operativa anticomunista e graduarne, a seconda dei vari scenari, le mosse. La prima parte di tale documento veniva dedicata a come impedire al P.C.I. di andare al governo indicando i vari passi da compiere: finanziando altri partiti, orchestrando campagne stampa sul pericolo e credibilità dei politici di Botteghe Oscure…
Ma ciò che non è possibile tralasciare su Giorgio Napolitano sono le parole recenti di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, fatto saltare in aria (insieme alla polizia della scorta) da criminali, quando parla di colui che impedì l’accertamento della verità sul rapporto nella trattativa tra mafia e Stato, e i suoi vertici istituzionali sanciti dai tribunali della Repubblica, distruggendo le registrazioni telefoniche. [5]
Non sono meno rilevanti le pagine del libro del massone Gioele Magaldi, Massoni – Società a responsabilità illimitata – La scoperta delle Ur-Lodges, che lo annovera tra le fila della schiera di incappucciati internazionali con la sua cooptazione nella Ur-Lodge sovranazionale denominata «Three Architects» o «Three Eyes» appunto nell’aprile del 1978. [6]
Un “comunista”, quindi, fuori dalle regole dello Statuto del P.C.I., [7] quello statuto che stabiliva come inconciliabile l’iscrizione al partito e l’adesione alla massoneria in quanto antitetica ai principi democratici previsti, anche, nella Costituzione della Repubblica italiana.
Allora urge un’osservazione rivolta ai democratici di questo paese.
Perché questa Repubblica italiana si ostina a fare funerali di Stato a personaggi appartenenti alla massoneria come Silvio Berlusconi, [8] Edgardo Sogno Rata del Vallino [9]… ?
E cos’altro devono subire i cittadini di questo Paese prima di riavere una vera democrazia come previsto dalla Carta costituzionale?
Si attendono risposte.
Note
[1] https://iskra.myblog.it/2012/09/10/parafrasando-napolitano-su-loris-d-ambrosio-chi-ha-ucciso-be/
[2] https://iskra.myblog.it/2012/01/16/napolitano-o-il-faust-di-kissinger/
[5]
Sentite cosa dice
il fratello di Paolo Borsellino di Napolitano.?゚ムヌ? pic.twitter.com/67xxHqbzc0
— Sabrina F. (@itsmeback_) September 26, 2023
[6] Gioele Magaldi Massoni – Società a responsabilità illimitata – La scoperta delle Ur-Lodges – pagg 96-97
“In effetti, l’affiliazione latomistica di Giorgio Napolitano si concretizzò solo alcuni lustri più tardi, su suolo statunitense, e precisamente a Washington, dopo una sorta di preiniziazione esperita nelle vicinanze della Yale University, a New Haven, Connecticut. Tale affiliazione avvenne nello stesso anno, il 1978, nel quale divenne apprendista muratore Silvio Berlusconi. E mentre Berlusconi venne iniziato a Roma in seno alla «P2» guidata da Licio Gelli nel gennaio, Napolitano fu cooptato dalla prestigiosa Ur-Lodge sovranazionale denominata «Three Architects» o «Three Eyes» appunto nell’aprile del 1978, nel corso del suo primo viaggio negli Stati Uniti.
D’altronde, come rammentato di recente anche in un pregevole e interessante saggio di Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara,8 Napolitano proveniva da un ambiente familiare di matrice intrinsecamente libero-muratoria. Un ambiente familiare a sua volta inserito in un milieu sociale partenopeo ad alta densità massonica. Non soltanto era libero muratore il padre di Giorgio Napolitano, l’avvocato Giovanni, ma lo era anche quel Giovanni Amendola (1882-1926) liberalsocialista parimenti napoletano e padre del grande mentore politico del due volte presidente della Repubblica italiana Napolitano, cioè Giorgio Amendola (1907-1980). Costui, poi, fu non soltanto uno storico dirigente del Pci (cui aderì sin dal 1929), ma anche un membro riservato di un’altra ragguardevole Ur-Lodge euroatlantica, la «Lux ad Orientem», cui fu introdotto direttamente dal massone Zbigniew Brzezinski (il quale ne fu fondatore e anche il primo Maestro Venerabile) agli inizi degli anni Settanta. Per inciso, occorre sottolineare che questa Ur-Lodge costituita da Brzezinski e altri (nel 1967) con base alla Columbia University di New York, raggio d’azione sovranazionale e un nome carico certo di originale simbolismo esoterico (di solito la luce viene dall’Oriente, in questo caso invece si immagina che vada verso Est, a partire dall’Occidente euroatlantico), ma anche ben rappresentativo dei suoi scopi metapolitici (creare ponti pericolo comunista, potessero implementare sul suolo americano un sistema politico-sociale autoritario, liberticida e inquisitoriale come quello sovietico, fu denunciato con chiarezza dallo stesso massone progressista Harry Truman, allorché costui pose (invano) il veto presidenziale alla promulgazione dell’Internal Security Act del 1950.”
[9] http://www.iskrae.eu/dens-dolens-463-piu-un-sogno-un-incubo/
Foto di MOWA