di MOWA
«Abbiamo promesso ufficialmente all’Unione Sovietica che non intendiamo sfruttare sul piano strategico il ritiro delle truppe sovietiche dall’Europa centro-orientale e che la NATO non dovrà espandersi al di là dei confini della nuova Germania, né formalmente né informalmente.» (dichiarazione del rappresentante statunitense Raymond Seitz a Der Spiegel)
Quanti sanno (o ricordano) che la vicenda del dominio in terra Ucraina ha origini lontane che riguardano, in particolar modo, alcuni aspetti della ricchezza del suolo e del sottosuolo di quel paese?
La fobia dei media sul conflitto odierno ha portato l’opinione pubblica a rimuovere la memoria e a dimenticare gli obiettivi reali di dominio da parte di quel gruppo élitario che gestisce il potere a livello planetario.
Già negli ultimi decenni, con precisione dalla scomposizione dell’Unione Sovietica, quando le multinazionali occidentali misero mano a quell’area ucraina per imporre a quello che era per un quarto (¼) il polmone di grano mondiale la sostituzione delle coltivazioni naturali (molte bio) con quelle OGM, si sono resi evidenti gli obiettivi che volevano raggiungere i nuovi proprietari.
Una realtà che aveva iniziato a vincolare le esportazioni anche negli Stati o continenti che rifiutavano la politica della coltivazione di colture OGM come, ad esempio, l’Europa, perchè il rischio della coltura geneticamente modificata era troppo grande per chi voleva mantenere naturale il rapporto secolare con la produzione agricola, che, invece, in questo modo, rischiava di essere compromesso da una subdola imposizione di controllo del cibo a livello mondiale.
L’Ucraina è, anche, il paese al mondo che ha i giacimenti più grandi di scisto, la roccia ricca di gas naturale estraibile dai pozzi (come negli USA) e che, quindi, interessa quelle stesse multinazionali, di cui sopra, che vogliono imporre regole di mercato internazionale sempre più verso i propri interessi.
Ma, le multinazionali, per poter realizzare questi obiettivi avevano bisogno di costruire una realtà capace di contrastare e confondere le menti di chi avrebbe potuto opporsi e pretendre, invece, giusti rapporti di classe, lo fecero attraverso la creazione di uno storytelling che mistificava quanto accadeva nella società.
Infatti, sorsero, agli inizi del secolo scorso, formazioni nazionaliste composte da esuli ucraini anticomunisti e antirussi, affiancate da fascisti, come l’Oun (Organizzazione dei nazionalisti ucraini) con a capo l’ex socialista, Dmytro Dontsov che espresse idee dalle quali si poteva capire quali fossero le sue brutali intenzioni:
«Il Ventesimo secolo sta testimoniando il crepuscolo degli Dei. In questo secolo un uomo nuovo verrà creato, con il fuoco dell’impegno fanatico e la forza di ferro dell’entusiasmo. L’unica strada percorribile sarà l’organizzazione di una nuova violenza. Solo la rimozione completa di tutti gli occupanti di terre ucraine consentirà lo sviluppo generale della nazione ucraina all’interno della propria condizione. Oun deve tener fede a dieci comandamenti: espandere la forza, espandere la ricchezza, espandere la dimensione dello Stato ucraino, asservire gli stranieri, lottare per la gloria, lottare per la grandezza, lottare per la potenza, combattere sempre e comunque i russi, emarginare gli ebrei, affermare la razza ucraina. Gli ebrei sono parassiti che dovrebbero essere segregati dagli ucraini. Gli ebrei vanno isolati culturalmente, economicamente e politicamente. Bisogna rifiutare l’assimilazione forzata con gli ebrei. Viva l’Ucraina senza ebrei, polacchi e tedeschi, polacchi dietro il fiume San, i tedeschi a Berlino, gli ebrei alla forca. Gli ebrei sono servi degli imperialisti bolscevichi e moscoviti. Quando si parla di russi, polacchi ed ebrei, o di coloro che si oppongono al regime, bisogna pensare: vanno deportati dalle loro terre, va sradicata la loro intellighenzia, va impedito loro di accedere a posizioni governative, va impedito loro l’accesso all’istruzione. Gli ebrei devono essere isolati, rimossi da posizioni di governo al fine di prevenire il sabotaggio. L’assimilazione ebraica non è possibile.» [1]
Uno storytelling che ha funzionato a meraviglia visto che, ancor oggi, esistono gruppi, sempre più consistenti di persone, che operano in tal senso senza vedere che la reale discriminate è quella di classe.
Infatti, molti non sanno (o fingono di non sapere) che il conflitto in Ucraina è stato sostenuto da personalità come l’ebrea, Victoria Nuland – ex capo stazione Cia a Mosca – la quale non si fece scrupoli nel sostenere la neonazista Kateryna Chumachenko e da Volodymir Zelenskyj per raggiungere scopi destabilizzanti a tutto vantaggio dell’élite di cui sono validi paladini. Lo stesso vale per l’ebreo oligarca ucraino, Ihor Kolomoisky, che ha sostenuto l’ascesa a presidente del comico e che ha foraggiato formazioni paramilitari neonaziste che fanno da protezione ad entrambi. Non è, quindi, un problema di natura religiosa come vorrebbe qualcuno, ma di classe, ovvero oppressori contro oppressi.
Nel tempo, i massocapitalisti si sono, sempre, serviti delle favole e, tramite la diffusione di storytelling, hanno coperto quelle che sono le loro vere intenzioni, nascondendo, in questo modo, alla popolazione che sono stati capaci di costruire una Gladio nell’ex Urss come testimoniato in un documento Cia, del 1950. Hanno anche fondato, nel 1990, un partito (catalogato, appunto, dalla Cia), come la colonna ucraina di Stay Behind (Gladio) – Una-Unso, dall’ammiratore di Adolf Hitler, Andriy Shkil che ha avuto “stretti lagami con il Partito nazionale democratico tedesco (NPD)”.
Nel 2013 hanno costituito la Pravy Sektor (Settore destro) fondata dall’ammiratore di Benito Mussolini e gladiatore, Dmytro Jaros,
Altri nazisti lavorarono per la Cia ad esempio il criminale Stepan Bandera o il suo braccio destro Jaroslav Stetsko leader dell’Oun o, ancora, Mykola Lebed che si divertiva a sparare sulla popolazione di interi villaggi polacchi quando non trovava ebrei da uccidere.
Nonostante le bugie che, finalmente, vengono portate alla luce dalla desecretazione dei documenti ufficiali sui nazisti, diverse personalità istituzionali, persistono nel riportare errori storiografici mettendo sullo stesso piano nazifascismo che ha aggredito e comunismo che ha cercato di ridare dignità ai popoli lasciando in eredità ai posteri l’ennesima favola intrisa di evidenti falsità.
NOTE
[1] Ucraina dal Donbass a Maidan – cronache di una guerra annunciata, di Franco Fracassi
Foto di Markus Winkler