di MOWA
«Il fascismo ha trasformato il nostro popolo, gli ha dato una tempra più robusta, una moralità più sana, una resistenza al male che prima era ignorata, una profondità di sentimenti che non era mai esistita.» (Antonio Gramsci)
Il conflitto russo-ucraino sta portando molte persone a fare scelte personali che vanno dall’intransigenza assoluta a favore di una delle due parti a quella dell’equidistanza ma, sia nell’uno che nell’altro caso, con poche sfumature di tolleranza. Effetti collaterali, questi, di un conflitto che inalbera bandiere perdendo sia la prospettiva di come si sia arrivati a tanto che dove ci si voglia spingere ed arrivare.
Una cosa è certa, nei dibattiti radio-televisivi, l’argomento rimane solo ed esclusivamente quello del conflitto russo-ucraino e gli ospiti in studio non aiutano certo a comprendere o, meglio, a guardare in prospettiva quanto accade, o quali siano le cause, perché, quasi tutti, sono infarciti di retorica e della prosopopea di chi crede di essere il detentore della verità tanto da arrivare ad insultare chi osa solo sollevare un dubbio o fare un ragionamento più profondo, più articolato, che non sia la solita tiritera. Spesso a chi è in studio scatta addirittura l’embolo tanto da portarlo/a ad insultare chi osa contraddire, con una cafonaggine tale che è opportuno chiedersi se questo non sia, purtroppo, lo specchio di una sua vita personale e quale solidarietà potrà mai dare al suo vicinato.
Raramente vengono invitate, ai dibattiti in televisione, persone assennate e, dopo l’esperienza, ritornano molto difficilmente.
Perché tanta reticenza, da parte dei conduttori e del palinsesto, ad invitarle? [1a 1b ]
Forse, perché sono educate e quindi non fanno audience come quelle che, invece, contribuiscono a fare caciara, dove l’uno parla addosso all’altro senza rendere fluida la comprensione allo spettatore, oppure offendono? O, si deve supporre, ancor peggio, che questa modalità sia voluta in modo da isterizzare il teleutente o creare confusione o indirizzare a senso unico?
Una cosa è certa tutto sembra molto ben congeniato atto a creare caos, nel frattempo a livello istituzionale, passano, decisioni senza che nessuno se ne accorga, come ad es. l’eutanasia, oppure, rincari (carburante in primis) di ogni genere iniziati ben prima che vi fosse il conflitto russo-ucraino in atto e queste informazioni, nella confusa diatriba che si viene a creare non trovano un canale informativo e passano sotto silenzio.
La Storia insegna che il massocapitalismo, di questa modalità di comunicazione è esperto, infatti ha sempre avuto la necessità di creare mostri da sbattere in prima pagina per far passare in sordina i suoi veri piani e uscire dalle varie crisi che gli sono strutturali.
Studiosi marxiani del secolo scorso avevano verificato che il ciclo medio dei massocapitalisti per “recuperare” i disastri fatti in giro per il mondo aveva la durata media di cinquanta-ottantanni per, poi, inventarsi una guerra “riparatrice” con la prerogativa di distruggere per ricostruire; nel mezzo la fanno da piloti banchieri/finanzieri, armaioli… e tutto quel codazzo di chaperon politico (o della carta stampata) che non ha una propria spina dorsale e si accontenta di riparare, dai contraccolpi sociali, il fondoschiena di quell’insulsa élite.
Ecco, allora motivato lo scempio informativo a cui si è andati incontro negli ultimi 35-40anni dacchè sono stati fatti sparire dalla scena politica soggetti (P.C.I. di Enrico Berlinguer) che avevano costruito la cultura della pace in Italia e nel resto del Mondo ed avevano, con molta difficoltà, portato in alto (contro i massocapitalisti) il vessillo dei valori costituzionali e, anzi, avevano voluto e preteso che fossero scritti nella prima Carta del paese, la più importante, quella su cui si fondano tutte le leggi, con la giusta ambizione di farla diventare europea. E, se fate attenzione, potete notare una coincidenza temporale, infatti, da che è stato tolto di mezzo quel partito, soggetto intellettuale collettivo, si è arrivati ad avere un presidente del Consiglio (banchiere) che reputa giusto disattendere l’art. 11 della Costituzione inviando armi all’Ucraina e avendo il coraggio di negare, addirittura, la violazione della Costituzione stessa.
La guerra dei due mondi, purtroppo, non è frutto della fantasia di un film. Importante, invece, è perseguire la realizzazione di un mondo pacificato, dove i popoli che vi abitano vivono in sinergia, senza concorrenzialità e vige la collaborazione, il rispetto dell’habitat in cui si vive, a differenza di quanto si sta subendo da secoli. Spetta alle persone di buon senso decidere se si vuole vivere al meglio o con le sofferenze che il quotidiano, massocapitalismo, ci “offre”.
foto di geralt / 24043