Carlo Puoti, un medico che è venuto a mancare nei giorni scorsi all’età di sessantasei anni per un infarto. Un medico che aveva saputo dare lustro alla professione per la sua capacità di relazionarsi con i pazienti/persone dando senso e significato alla scienza ma, soprattutto, con una forte connotazione umana che lo aveva spinto a impegnarsi politicamente dalla parte dei meno agiati. Racchiuso in queste poche parole, scritte qualche giorno fa, il suo sogno…
Ci mancheranno i Suoi preziosi consigli.
MOWA
Io ho un sogno. Ridare alle persone la gioia di fare politica, il fascino della partecipazione, la purezza delle idee, l’ampio respiro degli ideali, l’entusiasmo di confrontarsi, riunirsi, parlare e ascoltare. E questo indipendentemente dall’orientamento politico.
La Politica come viaggio tra le idee e come poesia.
Capisco lo sconforto e l’apatia di tante persone, perché il panorama politico è avvilente. I partiti non sono più libere aggregazioni di cittadini uniti da un vincolo di fede politica e di visioni ideali, ma gruppi di potere arroccati nei loro palazzi.
E gli elettori votano di volta in volta l’offerta elettorale che sembra più appetibile, salvo spostarsi successivamente. Abbiamo visto grandi patrimoni elettorali disperdersi nel tempo, dal berlusconismo al renzismo, fino al grillismo.
E i partiti, privi di una visione e di una strategia di ampio respiro e lontanissimi dalla gente vera e dalla vita reale, si scindono, si riaggregano, si chiudono nelle stanze del palazzo, si dedicano ad alchimie sperimentali, mentre i loro parlamentari passano da un gruppo all’altro. A confronto, il trasformismo di Depretis appare come altissima politica.
Ecco il mio sogno. La grandiosità dello stare insieme, la bellezza dell’agorà, la nobiltà dell’animo, la speranza di incidere nel reale, la forza travolgente della parola e del ragionamento, che fanno dissolvere depressione e stanchezza morale.
Tutto qui.
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