Tratto da Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
Presidio sotto la sede dalla Regione Toscana in Piazza Duomo, 10 | ore 9.01
La scuola, sempre più legata al merito e alla competizione tra individui, è ormai lontana da quella scuola per cui ci battiamo: l3 student3 si ritrovano ad affrontare problemi strutturali di ambienti non sufficienti a garantire il diritto allo studio e a reazioni delle istituzioni scolastiche mirate a frammentare il movimento studentesco. A tutto ciò si unisce la barbarie del PCTO, cioè un tentativo istituzionalizzato di rendere la scuola un campo di speculazione per le aziende private, che uccide e sfrutta l3 student3.
L’università non è da meno, anzi, se possibile, esacerba le dinamiche di competizione e meritocrazia, dal ricatto dei cfu per garantirci individualmente il diritto allo studio, ai tirocini pagati con la retorica dell’esperienza formativa. L3 student3 vivono quindi una situazione di precarietà data dal doversi meritare lo stesso diritto all’istruzione e di non avercela garantita.
La distinzione tra student3 e lavorat3 vive sempre più nella burocrazia e sempre meno nella complessità dei rapporti economici e sociali. Questo è vero tanto per l3 student3 medi3, che dalla Buona Scuola vengono impiegat3 come manodopera non retribuita regalata ad un sistema sempre più in crisi, quanto più per l3 student3 universitari3.
L’università italiana è sempre più un’università classista (purtroppo non nel senso che vorremmo noi). Il sottofinanziamento e la progressiva privatizzazione di quest’istituzione e insieme i costi insostenibili della vita universitaria hanno riportato lo studio universitario ad una condizione di privilegio, che può essere sostenuta nel più dei casi solo lavorando. Ma in un sistema orientato alla flessibilità e alla precarietà, il lavoro che ci tocca svolgere non può che essere un lavoro quasi sempre a nero, sottopagato, spesso pesante, senza tutele o diritti.
Insomma quando sentiamo parlare di student3 e lavorat3 come fossero due entità distinte quasi ci stupiamo, tanto ci appaiono chiare le degenerazioni di questo sistema e tanto ci appare naturale l’unione tra chi lavora per vivere e chi lavora per studiare (oltre che per vivere).
Per questo la data di mobilitazione nazionale studentesca del 18 Novembre deve essere improntata anche all’insegna della convergenza tra movimento studentesco e movimento operaio; per questo il 18 Novembre è una data che si inscrive all’interno del generale processo di convergenza ed insorgenza che caratterizza quest’Autunno.
La convergenza tra studenti e lavoratori è una necessità per chi si pone l’obbiettivo di modificare i rapporti di forza tra oppressi e oppressori. Nessuna lotta allo stato attuale ha la forza di imporsi e sfondare la resistenza della controparte: questo vale anche per le istanze del movimento studentesco.
Noi questo 18 Novembre ce lo immaginavamo come ulteriore tappa del processo di convergenza e insorgenza che da Nord a Sud infiamma il paese, come un ulteriore filo in quella rete di rapporti e lotte che tiene unitɜ lavoratorɜ, studentɜ, precarɜ, disoccupatɜ. E così noi lo vivremo consapevolɜ che per far sì che avvenga un reale, genuino, processo di convergenza c’è ancora molto da lavorare, molto.
Il 18 Novembre per noi ha un “per questo”, ossia la lotta contro l’alternanza scuola lavoro, contro la repressione, per una scuola e un’università libera pubblica di massa e tranfem. Ma ha anche un “per altro” che ha nomi, facce, corpi: sono gli operai Iron&logistics, sono i riders, sono i lavoratori di Autolinee Toscane, i ragazzi del Cartonificio Fiorentino, tutte le vertenze in lotta del nostro territorio che invitiamo a scendere in piazza con noi il 18. Il “per questo” è anche la lotta GKN, oggi più che mai, perché la fabbrica è sotto assedio e l’assedio non si rompe solo dall’interno ma anche grazie alla forza che arriva dall’esterno.
E il 18 ha un “per tutto”: la lotta contro il sistema che smantella la nostra istruzione e che privatizza i servizi pubblici, che distrugge l’ambiente e opprime le soggettività non conformi, che ci schiaccia nella disoccupazione, nella precarietà e nella miseria.
Rinnoviamo l’appello a tutte le realtà, studentesche e non, alla massima mobilitazione a partire dal 18 Novembre, e a convergere venerdì in piazza Duomo alle 9.
Per questo, per altro, per tutto.
(ps: Ringraziamo infinitamente Militanza Grafica per la locandina spettacolare. Un abbraccio, ti aspettiamo presto a Firenze.)
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