Un pessimo servizio quello della stampa italiana per quanto avvenuto di eclatante sabato scorso in Francia, un oscuramento dell’informazione riguardo a ciò che ha interessato 140 città del Paese e la bellezza – dicono gli organizzatori – di 150.000 partecipanti, di cui 70.000 nella sola Parigi per denunciare “gli attacchi alle libertà” che si moltiplicano grazie alle politiche delle leggi “liberticide” dell’estrema destra… Un evento che ha coinvolto più di cento organizzazioni.
Una vergognosa “dimenticanza” di una categoria – quella del giornalismo italiano, in questo caso – che perde, giorno dopo giorno, la propria funzione di informazione e viene trasformata in propaganda da uno sparuto numero di ricchi del mondo per nascondere il disagio che vivono milioni di persone che vorrebbero, invece, avere l’opportunità di organizzarsi per affrontare le disuguaglianze e la perdita di diritti anche sociali.
L‘ex candidato presidenziale Benoît Hamon all’inizio della manifestazione aveva sostenuto:
“Questo è il punto di partenza, spero, di una mobilitazione non solo contro le organizzazioni di estrema destra, ma contro le idee di estrema destra“, e che queste idee “non siano più monopolio dei partiti di estrema destra e che si siano diffuse ampiamente tra la classe politica“.
Il presidente dell’Osservatorio nazionale dell’estrema destra, Thomas Portes, invece, si è sentito in dovere di dire:
“sentiamo sul campo che le persone (a sinistra) sono stanche di prendere colpi”.
Ci auguriamo, anche noi, che questo sia solo l’inizio di una presa di coscienza collettiva che veda uniti tutti gli oppressi del globo per un mondo veramente migliore.
MOWA