DANILO TOSARELLI – MILANO
Per me la politica continua ad essere una questione seria.
È indispensabile guardarla senza paraocchi. Mai illudersi.
La realtà non può essere un film che ti inventi.
Il governo Meloni non è composto da personaggi qualsiasi.
La Meloni ha dimostrato piglio, sulla sua Legge di Bilancio.
Ha risposto per 3 ore alle domande dei giornalisti. È determinata.
Il suo, è un governo che porta avanti cultura e valori diversi dai miei.
Tipici di una destra moderna, che ha saputo attualizzare il suo pensiero.
Strutturando adeguatamente anche i suoi canali comunicativi.
Si presenta ad un elettorato superficiale, distratto, volatile.
Io aggiungo, perché determinante, con scarsa memoria storica.
Non a caso, le giravolte politiche della Meloni sfuggono ai più.
ECCONE SOLO ALCUNE.
Il 24 giugno 2016 commentava così il postBrexit:
“il voto inglese è un voto in libertà, contro la deriva antidemocratica dell’UNIONE EUROPEA.”
Il 25 marzo 2017 dichiarava :
“Vogliamo lo scioglimento concordato dell’Eurozona. L’EURO è una moneta sbagliata destinata ad implodere. Vogliamo uscire dall’Euro.”
Il 25 ottobre 2022 nel discorso d’insediamento alla Camera:
“L’UE è per noi la casa comune dei popoli europei. Prevede regole condivise anche in ambito economico finanziario. Questo governo rispetterà le regole attualmente in vigore.”
MELONI, È PROPRIO LA STESSA COSA?
La Meloni, durante il suo insediamento, ha voluto enfatizzare le DONNE.
La difesa dei loro diritti, il grande ruolo sociale e le loro capacità.
Evidenziando la responsabilità che gravano su di lei, capo del Governo.
Tutto condivisibile, se non fosse che i fatti non vanno in quella direzione.
Sono solo 6 le donne del suo governo, su 24 Ministri.
Nei governi Conte e Draghi, ce ne erano di più.
MELONI, È QUESTA LA CONSIDERAZIONE CHE HAI DELLE DONNE?
Sul costo della BENZINA, le discussioni non si contano.
È risaputo, che il costo è così elevato causa il 70% di accise aggiuntive.
In un post del maggio 2019, la Meloni ne chiese la loro abolizione.
Draghi nel marzo 2022, ridusse le accise per contrastare gli aumenti.
Oggi, il governo Meloni ha deciso il ripristino delle vecchie accise.
Meloni nel 2019 riteneva vergognoso l’applicazione delle accise.
Nel 2022 Draghi si espone e riduce le accise sul carburante.
Dal 1 gennaio 2023 il governo Meloni toglie gli sconti di Draghi.
Le nostre accise sono le più alte d’Europa. La benzina costerà di più.
MELONI, ADESSO SI PUÒ FARE?
Detto ciò, i pregiudizi ideologici della sinistra appaiono oggi residuali.
Patrimonio di fette di elettorato ed opinione pubblica ormai ridotti.
Sarà bene prenderne atto, se vogliamo riemergere per risorgere.
Oggi, unico riferimento ancora credibile rimane la nostra Costituzione.
Non a caso, Meloni ha tra i suoi chiodi fissi il presidenzialismo.
Vorrebbe trasformare L’Italia in una Repubblica Presidenziale.
Il presidente è capo dello Stato ed anche capo del Governo.
Il potere esecutivo si concentra nelle sue mani. È l’uomo forte.
Tutto ciò scardinerebbe l’attuale assetto costituzionale.
La nostra è una repubblica parlamentare e la centralità sono le 2 Camere.
Il Presidente è figura di garanzia. I nostri padri costituenti erano saggi.
Io continuerò a difendere la centralità del nostro Parlamento.
E continuerò a contrastare qualunque svilimento delle sue funzioni.
Ma qualcuno ci ha già messo mano, bisogna dirlo. PD e Cinquestelle.
Il PD con il Rosatellum e Conte riducendo il numero dei parlamentari.
QUESTA VOLTA NON È COLPA DELLA MELONI. HA SOLO ADERITO.
Una sinistra seria, per rinascere, dovrà saper mettere in campo i fatti.
Un nuovo pensiero forte, che abbia alla base elaborazioni convincenti.
Riflessioni all’altezza dei tempi, che sappiano spostare il consenso.
Oggi non è così, perché il Partito Democratico non è sinistra.
E tutto quanto sta alla sua sinistra, appare insufficiente e immaturo.
Una sinistra credibile ed efficace deve ritrovare un pensiero forte.
Che contrasti ferocemente il cinismo di questo liberismo sfrenato.
È finito il tempo nel quale la sinistra ha potuto vivere di rendita.
Grazie ai nostri partigiani ed ai nostri padri costituenti.
Oggi il consenso va riconquistato sul campo. Devi convincere.
Ai nostri giovani va consegnata una speranza credibile.
Devi avere un pensiero forte, sul quale chiedere il loro sostegno.
Per sconfiggere un avversario politico, devi essere più bravo di lui.
Oggi si perpetua il pensiero unico, come un dogma indiscutibile.
Meno fondi per la Sanità Pubblica e la Scuola Pubblica.
Nessuna tutela del potere d’acquisto dei salari. Pensioni infime.
Contratti di lavoro non rinnovati, con profitti che aumentano.
Aumenta la povertà, ma guai a ridurre le spese militari.
Servizi pubblici sempre più carenti e quelli privati che brillano.
Sanatorie, scudi penali per i piccoli e grandi evasori…
La lista è lunga, arcinota e terribilmente controproducente.
Nulla è casuale. I soldi ci sono, ma finiscono nelle solite tasche.
Oggi, il pensiero forte che può fare la differenza è l’idea di welfare.
Partiamo da qui.
Che introduca una Patrimoniale che già esiste in altri Paesi.
Che introduca un meccanismo di adeguamento di salari e pensioni.
Che torni a parlare di diritto ad un lavoro dignitoso e tutelato.
Per una società, che torni a sostenere e privilegiare il pubblico.
Per una qualità ambientale che non sia schiava del profitto.
Uno Stato Sociale che ti accompagni dalla culla alla tomba.
Tutto ciò non è impossibile.
Proposte in tal senso già esistono, ma si preferisce ignorarle.
Ogni anno, Sbilanciamoci.info propone una Finanziaria alternativa.
Provate a misurarla con la Legge di Bilancio del governo Meloni.
Scoprirete, che i conti possono tornare spendendo diversamente.
Toglietevi la soddisfazione di andare a curiosare….
La porta della speranza e del cambiamento resta aperta.
Ma qualcuno dovrà farsene interprete…