Luigi Grimaldi *
Pacifinti di ogni forma e colore continuano bellamente a sostenere una versione falsa della guerra in corso. Continuano a parlare di aggresione russa. L’aggressione c’è, è evidente. Ma quella della Russia, per quanto violenta e sanguinaria, è vista con gli occhi miopi di chi straparla a vanvera senza sapere quello che dice.
I saputelli pontificanti, ciechi e inetti, scoprono oggi il pacifismo e non sanno, o fanno finta di non sapere, che esisteva un trattato: INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l’8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëvn.
Il trattato poneva fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati da USA e URSS sul territorio europeo: prima, gli SS-20 sovietici e, in seguito alla cosiddetta doppia decisione della NATO del 1979, i missili americani IRBM Pershing-2 e quelli cruise da crociera BGM-109 Tomahawk. Niente missili nucleari con una gittata tra 500 e 5500 Km. Il ritiro unilaterale statunitense dall’accordo ha formalmente avuto luogo il 2 agosto 2019. Il motivo ufficiale del ritiro Usa e Nato? Come al solito un falso pretesto. L’adozione da parte della Russia di un nuovo missile, 9M729, che invece rientrava perfettamente nel trattato avendo una gittata di 480 Km. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg immediatamente affermò che l’alleanza transatlantica “risponderà in modo misurato e responsabile ai rischi significativi posti dal missile russo 9M729 per la sicurezza degli alleati”.
Ma, ha aggiunto, la Nato “non vuole una nuova corsa agli armamenti” e ha confermato che non c’erano piani per l’alleanza di schierare propri missili nucleari terrestri in Europa. Invece, meno di un anno dopo il capo dell’intelligence degli Stati Uniti, Richard Grenell, improvvisamente accusa la Germania di minare alle capacità di deterrenza nucleare della NATO e così gli Usa spostano i missili nucleari in Polonia.
Un ex membro dell’intelligence del corpo statunitense dei Marine, Scott Ritter, ha dichiarato, il 19 maggio 2020, di ritenere che le voci sullo spostamento delle armi nucleari di Washington dalla Germania alla Polonia siano una grande provocazione nei confronti della Russia.
Theodore A. Postol nel Bulletin of the Atomic Scientists ha affermato che gli USA sono stati i primi a violare il trattato INF. Infatti, il sistema EPAA (European Phased Adaptive Approach) se equipaggiato con missili da crociera potrebbe facilmente violare il trattato. Anche il Congressional Research Service, nel suo rapporto del febbraio 2019, sottolinea come questo sistema schierato in Europa abbia risvegliato i timori della Russia di una probabile espansione militare americana vicino alle sue aree di influenza. Si arriva così ai giorni nostri, alla vigilia dell’ingresso dell’Ucraina di Zelensky (in cui gli Usa hanno investito miliardi di dollari per condizionare la politica del Paese a partire dal 2014) nella Nato. E’ tutto pronto per l’allargamento ad Est dell’alleanza atlantica, l’accerchiamento della Russia è quasi completo, e i missili nucleari Usa già scaldano i motori in attesa del posizionamento di nuovi missili nucleari in Ucraina, governata da un fattoccio di Washington. Che altro poteva fare Putin per garantire la sicurezza nucleare del suo paese e impedire che si creassero e condizioni per un attacco nucleare, senza possibilità di difesa, sul territorio russo se non impedire che arrivasse a compimento il piano Nato/Usa di aggressione alla Russia? Dite pure che l’aggredita è l’Ucraina, mentite sapendo di mentire.
* Autore televisivo
Scrittore e giornalista