La paura dei nuovi “Unni” ha raggiunto, anche, la Svizzera.
Pensavamo che questo paese fosse più interessato al cioccolato, alle caramelle alla menta… più che alle frottole raccontate dalla borghesia, attraverso i suoi emissari reazionari, disseminati in tutto il mondo… ma, probabilmente, ci siamo sbagliati.
Allora, visto questo incombente “nuovo pericolo“, alle porte della Svizzera, ci siamo immaginati la scena di due guardie al confine svizzero urlare alla coda interminabile di persone che cerca di varcare la frontiera:
“Entrano solo quelli con denaro contante, bancomat o Visa! Gli altri tornino, pure, a casa.”
MOWA
ESCALATION NUCLEARE IN EUROPA
Redazione– La Svizzera pronta a inviare carri armati al confine con l’Italia.
Il sempre pacifico e neutrale Paese tra le Alpi sembra disposta a schierare tank per rafforzare le frontiere tra Roma e Ginevra.
A dirlo è stato un direttore della sicurezza di uno dei cantoni, preoccupato del possibile “attacco di migranti” durante l’estate. La paura della Svizzera, infatti, è che con la chiusura del Brennero da parte dell’Austria la Svizzera diventi l’unico modo utile agli immigrati per raggiungere la Germania.
“Ci aspettiamo un aumento significativo del numero di rifugiati di questa estate – ha detto Norman Gobbi, direttore della sicurezza del Canton Ticino -Se l’Austria ora chiude il passo del Brennero, la Svizzera diventerà l’unica porta d’ingresso verso il Nord Europa. Prima di allora, dobbiamo proteggere noi stessi”. Nei giorni scorsi già 169 migranti sono entrati illegalmente nel Paese dei cantoni provenendo dall’Italia.
La notizia circola nei media austriaci da alcuni giorni. Il primo quotidiano a riportarlo è stato il sito Blick, confermato anche dal primo quotidiano di Vienna Krone. Il direttore Gobbi ha chiesto appoggio ai parlamentari del suo partito per ottenere il sostegno del governo federale ad usare l’esercito ai confini.
E così è stato. Il ministero della Difesa di Berna ha emesso una nota in cui si mette in allerta l’esercito. Sono state rinviare le vacanze a 2mila soldati, chiedendo loro di essere pronti ad ogni evenienza nel caso i migranti dovessero presentarsi ai confini.
“L’esercito deve essere in grado di appoggiare le autorità civili nella gestione di una situazione straordinaria causata da un aumento del flusso migratori – si legge nel sito della Confederazione svizzera – Per tale ragione vengono adeguate le date dei CR di quattro corpi di truppa. L’esercito aumenta la propria libertà di manovra al fine di poter coadiuvare in caso di necessità le autorità civili nella gestione di una situazioni straordinaria causata da un aumento del flusso migratorio. Concretamente l’obiettivo è che, se necessario, l’esercito fornisca appoggio in fasi successive con un massimo di 2000 militari“. Poi si precisa che “finora si tratta di una pianificazione e un simile impiego attualmente non ha luogo”, ma che “tale pianificazione rende tuttavia necessari degli adeguamenti nel piano dei servizi 2016”.
Insomma, l’esercito svizzero è pronto. Ad essere interessati sono “quattro corpi di truppa, e cioè il battaglione di blindati 18, il battaglione della polizia militare 1, il battaglione di zappatori carristi 11 e il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 2″.