Il governo americano ha speso oltre 24 milioni di dollari per far volare un aereo su Cuba e trasmettere propaganda americana in tv.
Il piano è stato però neutralizzato dalle autorità cubane che hanno bloccato le trasmissioni con il loro segnale.
di cienfuegos1983
Gli Stati Uniti avrebbero preparato un vero e proprio piano chiamato “AeroMarti” destinato a destabilizzare il governo cubano. Un piano per il quale il governo americano avrebbe speso oltre 24 milioni di dollari, un piano orchestrato ormai vent’anni fa ma che continua a drenare risorse. Ma le trasmissioni, che riguardano qualsiasi cosa dal baseball fino alle interviste con i nemici del presidente Fidel Castro, sono state disturbate dal governo cubano. Secondo la rivista Foreign Policy visti i cattivi risultati del piano al Congresso si sarebbe discusso di interromperlo, ammettendo che sia stato un fallimento. Il piano era basato su un dirigibile, un cavo sospeso sopra le Florida Keys, e un aereo militare c-130 introdotto nel 1956 per trasmettere il segnale. Insomma non solo i piani americani sono inutili, in quanto il governo cubano è riuscito ad arginare le trasmissioni, ma sono anche una prova della violazione del diritto internazionale da parte degli Stati Uniti. Il progetto AeroMarti è costata ai contribuenti americani più di un miliardo di dollari dal suo debutto alla metà degli anni Ottanta sotto l’egida dell’allora presidente Ronald Reagan. Il governo americano ha sponsorizzato e mandato in onda su radio cubana trasmissioni anticastriste sin dal 1985, e in tv dal 1990. Difficile credere oggi che il governo americano insista a sprecare milioni di dollari dei contribuenti per trasmettere trasmissioni che vengono viste da meno dell’1% della popolazione cubana. Anche per questo sono molti i senatori americani anche repubblicani che protestano contro questo spreco di denaro. Ci sono però anche politici che continuano incredibilmente a sostenere la necessità del piano, e spesso sono democratici come Robert Menendez, presidente del Comitato del Senato degli Stati Uniti per le Relazioni Estere, che ha dichiarato di voler continuare a sponsorizzare il progetto fin quando il governo cubano non smetterà “di privare i suoi cittadini di fonti media oggettivi e senza censure”. Peccato che proprio gli Stati Uniti su Cuba raccontino colossali menzogne da decenni.