Campeggia sul sito ufficiale dell’Enav, la prestigiosa società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, una quantità enorme di numeri di voli l’anno: 1,8 milioni. Cifra da essere orgogliosi dell’impegno profuso nel dare un servizio che, però, non giustifica la suddetta azienda di rivolgersi nei paradisi fiscali come ben documentato dai giornalisti Claudia Arletti e Michele Bocci su il venerdì, del 29 dicembre 2017, dal titolo E Enav se ne volo’ in paradiso fiscale.
Possibile che Roberto Scaramella, in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione, o gli altri componenti dello stesso organo Roberta Neri, Giuseppe Acierno, Maria Teresa Di Matteo, Nicola Maione, Fabiola Mascardi, Carlo Paris, Antonio Santi e Mario Vinzia, per non parlare dei sindaci, non si siano accorti di nulla dell’involata quantità di soldi nel paradiso fiscale? O, peggio, ancora, se ritengono, tutto ciò, normale amministrazione…
Cosa intendono fare, ora, i Consiglieri di Amministrazione per porre rimedio a questo scandalo non solo economico ma anche d’immagine? I soci erano a conoscenza? E i lavoratori subiranno qualche contraccolpo per la pessima gestione?
Se non si hanno risposte significative (visti i risultati) perché, allora, detta società si è dotata di un Codice Etico dove viene prevista la progettazione del sistema di prevenzione reati?
Capiamo ancor meno del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (il “SCIGR”) dove pomposamente recita “concorre ad assicurare la salvaguardia del patrimonio sociale, l’efficienza e l’efficacia dei processi aziendali, l’affidabilità dell’informazione finanziaria, il rispetto di leggi e regolamenti nonché dello statuto sociale e delle procedure interne. Il SCIGR riveste, dunque, un ruolo centrale nell’organizzazione aziendale, contribuendo all’adozione di decisioni consapevoli e coerenti con la propensione al rischio, nonché alla diffusione di una corretta conoscenza dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.“… Nessuno si è accorto di nulla o, anche loro, come dice la pubblicità promozionale dell’Enav, guardavano in alto.
MOWA