DANILO TOSARELLI MILANO
Il 7 ottobre in Israele, Hamas ha fatto una carneficina.
Sono insistenti le voci che Netanyahu lo sapesse.
Pare, che i servizi segreti egiziani l’avessero segnalato.
Strani ed insistenti movimenti militari a Gaza.
Il premier israeliano avrebbe scelto di non dare importanza.
Oppure, ciò che è peggio, avrebbe scelto di lasciar fare.
Sono noti i problemi attuali del governo Netanyahu.
Una simile tragedia, avrebbe ricompattato i dissensi.
Subito dopo, sono iniziati i bombardamenti aerei di Israele.
La parte a nord della Striscia di Gaza è stata rasa al suolo.
Bombe al fosforo, ospedali senza elettricità, vittime ovunque.
Il blitz di Hamas ha provocato 1400 morti e più di 3000 feriti.
Al 18 ottobre, le vittime a Gaza dei bombardamenti sono 3.478.
Vanno aggiunti, perché in costante aumento, anche 12.000 feriti.
Israele non si fermerà. Le vittime palestinesi aumenteranno.
Non vi è stato uno scontro fra eserciti. Hamas non ha esercito.
Israele è invece una potenza militare. Ha persino armi nucleari.
Ma tutto ciò non semplifica, bensì complica il ragionamento.
Hamas è considerata dai più, un’organizzazione terroristica.
Israele è invece considerato un Paese culla di civiltà.
Peccato, che entrambi hanno ucciso migliaia di civili inermi.
Entrambi, hanno violato regole che tutelano un principio sacro.
Quello previsto dal Diritto internazionale umanitario.
Inutile negare, che anche l’Occidente ha le mani insanguinate.
Tutto iniziò con la risoluzione 181 dell’ONU nel novembre 1947.
Si sanciva la spartizione della Palestina fra arabi ed ebrei.
Serviva uno spazio, per gli immigrati ebrei scampati all’olocausto.
Purtroppo già lì, iniziarono però le contrapposizioni.
Lo Stato di Israele nasce il 14 maggio 1948.
Inutile ripercorrere tutti gli avvenimenti e le guerre avvenute.
Ognuno, è libero di farsene una propria idea, documentandosi.
Certo è, che l’olocausto è troppo spesso stato usato come alibi.
Israele ci ha spesso sguazzato e tuttora ne trae vantaggi.
In questi 70 anni, sono molte le risoluzioni ONU contro Israele.
Mai rispettate, grazie ad una solidarietà pelosa degli Stati Uniti.
L’occupazione dei territori da parte di Israele è illegale. Eppure.
Il veto statunitense ha consentito ad Israele grande impunità.
Un pessimo esempio per tutti. La Palestina è stata martoriata.
Ho già detto quanto siano stati drammatici gli attacchi di Hamas.
Con o senza bambini decapitati, è dilagato l’orrore in Israele.
Hamas ha colpito, con lo scopo di spaventare ed uccidere i civili.
Tutto ciò è deprecabile e non può essere giustificato.
Da quanto però, va avanti la sofferenza del popolo palestinese?
Nessuno ne parla più, ma intanto la tragedia a Gaza prosegue.
Purtroppo i media sono poco interessati. Non fa notizia.
Ecco allora, che il sangue fa riaccendere i riflettori.
L’imprevisto attacco di Hamas li costringe all’informazione.
La causa palestinese torna in prima pagina, seppur in malo modo.
Purtroppo, è il sangue ed il numero di vittime a destare interesse.
Amara constatazione, di come imperino oggi indifferenza e cinismo.
Siamo ancora in molti, a sperare nell’unica soluzione possibile.
La realizzazione di ” 2 popoli, 2 Stati”. In totale autonomia.
Tale formula fu sostenuta persino da Aldo Moro, nei primi anni 70.
Allora era Ministro degli Esteri e tutta l’Europa ci credeva.
Vi era piena consapevolezza che questa è l’unica via maestra.
Il popolo palestinese si ribellera’ sempre all’oppressione israeliana.
E Israele dovrà temere sempre per la sua sicurezza. Inevitabile.
Oggi però, il popolo palestinese è molto diviso al suo interno.
Questa crisi di rappresentanza allontana molte speranze.
C’è Fatah di ispirazione socialista ed Hamas che si ispira all’Islam.
Le 2 organizzazioni sono in forte contrapposizione fra loro.
Anche i conflitti interni tra Palestinesi, sono difficili da riassumere.
Troppi gli avvenimenti, troppe le interpretazioni, difficile la quadra.
Un aggrovigliamento di situazioni che durano da oltre 70 anni.
Ecco perché, ho scelto di riportare alcuni elementi incontrovertibili.
E ve li propongo molto free, perché sono troppi e interpretabili.
Qualunque approfondimento, andrà affidato alla vostra voglia.
Una raccomandazione. Attenti a non perdervi.
Hamas è un’organizzazione politico militare nata nel 1987.
Hamas rivendica la guerra santa musulmana contro Israele.
Considera Israele, il paese che ha occupato la Palestina.
Ecco perché, rivendica la lotta armata contro lo Stato di Israele.
Hamas applica la pena di morte nei suoi Territori Palestinesi.
Le condanne già eseguite sono alcune decine. Non giustificabili.
Il Centro Al Mezan per i diritti umani di Gaza, condanna tale scelta.
In molti processi, troppe sarebbero le irregolarità procedurali.
Si viene condannati a morte per il reato di omicidio, ma non solo.
Anche per “collaborazionismo” con l’esercito di Israele.
Le esecuzioni spesso avvengono in pubblica via. Per scelta.
Hamas crede possa essere un monito per tutta la popolazione.
Nello statuto di Hamas si dichiara che le donne hanno un ruolo.
“Non minore” rispetto agli uomini in quanto “forgiatrici di uomini”.
È evidente la correlazione tra l’essere uomini e combattenti.
Dopodiché, le donne non possono viaggiare liberamente.
Occorre il permesso del padre o del marito se sono sposate.
Hamas ha visto crescere i consensi per il suo grande impegno.
Ha aperto scuole ed ospedali ed aiutato tante vedove ed orfani.
Va ricordato che Gaza è una prigione a cielo aperto. Un incubo.
2,3 milioni di persone in 360 km quadrati. 400 mila per km quadro.
Israele controlla i confini, limitando il movimento di persone e merci.
Nei fatti, è Israele a decidere chi potrà studiare o curarsi.
Gaza è un luogo sigillato, dove di nasce, si vive e si muore.
Il 60% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
La disoccupazione supera il 50%.
Il 40,4% della popolazione ha meno di 14 anni.
Quella con almeno 60 anni è il 4,8%.
La striscia di Gaza è stata conquistata da Hamas nel 2007.
Con la forza, Hamas ha espulso gli esponenti di Fatah rimasti.
Questa guerra civile, ha visto centinaia di Palestinesi uccisi.
Va evidenziato, che nel 2006 vi erano state le elezioni politiche.
Hamas ha vinto le elezioni palestinesi sconfiggendo Fatah.
Da quel momento, sono iniziate le forti ostilità tra le 2 fazioni.
Da quel momento, non vi sono più state elezioni politiche.
Avrebbero dovuto essere indette nel maggio 2021, ma ancora no.
Il presidente Abu Mazen ha deciso di rinviarle, a data da definire.
Inutile sottolineare, come Hamas abbia preso tale decisione.
Oggi Hamas gestisce Gaza, mentre il resto è governato da ANP.
L’Autorità Nazionale Palestinese governa la Cisgiordania.
Abu Mazen è il Presidente della Autorità Nazionale Palestinese.
Sono molti i commentatori, che sostengono una tesi verosimile.
Il rinvio sarebbe legato alle difficoltà interne al partito Fatah.
Fatah è anche il partito di Abu Mazen e sarebbe in crisi.
3 le fazioni interne, con reciproche gravi accuse di corruzione.
Hamas invece, si presenterebbe unito e molto ben organizzato.
Nel frattempo, nel marzo 2022 si sono tenute le elezioni locali.
Si sono svolte in Cisgiordania e non nella Striscia di Gaza.
Fatah ha vinto di misura a Ramallah, Nablus e Jenin.
Ma ha perso altre città importanti, che denotano gravi problemi.
Nelle città di Hebron, Tulkarem e AL Bireh hanno vinto altri.
Una coalizione delle sinistre unite, con il sostegno di Hamas.
Una novità nel suo genere, viste le diverse alleanze del passato.
Un risultato clamoroso, che evidenzia le forti critiche a Fatah.
Al governo di Abu Mazen ed a tutto il suo gruppo dirigente.
Abu Mazen è colui, che ha relazioni con la Comunità Internazionale.
Ecco gli esiti di un sondaggio interno effettuato nel giugno 2023.
Opera del Palestinian Center for Policy and Survey Research.
Un terzo dei Palestinesi considera Hamas un pericolo reale.
“Lo sviluppo più dannoso per il loro popolo, dalla creazione di Israele”
Lo stesso sondaggio rivela però un altro dato assai interessante.
Riguarda l’opinione, della metà dei Palestinesi di Gaza e Cisgiordania.
Voterebbero per Haniyeh capo di Hamas, invece che per Abu Mazen.
NO. Questa è una storia maledettamente complicata. Mi fa soffrire.
Sono sempre stato dalla parte degli oppressi e dei più deboli.
Ho sempre preferito gli Indiani d’America, ai colonizzatori bianchi.
Ed oggi come ieri, non posso che stare dalla parte dei Palestinesi.
Ma in queste condizioni, il potente Stato di Israele non ha avversari.
Il continuo scontro fratricida fra Palestinesi, è la vera sconfitta.
E la Comunità Internazionale, continuerà a giustificare Israele.
Per quanto tempo ancora, ” 2 Popoli, 2 Stati” resterà un sogno?
Foto di Ash Hayes