al post LO “SBREGO” COSTITUZIONALE DEI DPCM
di Angelo Ruggeri
Già dire come Marco V.: “non sono titolato” e aggiungere “dal punto di vista tecnico”, mi sembra un errore, perché significa non avere presente che cosa è la democrazia. E significa non sapere che democrazia e Costituzione (specialmente la nostra Costituzione che non è il frutto di giuristi ma di teorie politiche e forze politiche e sociali ….) non sono questioni degli addetti ai lavori, ne una questione “tecnica”, ma questioni che riguardano tutti. Che riguarda la capacità di appropriarsi – da parte di tutti – del fatto che il nostro modello costituzionale è una versione istituzionale della strategia sociale dell’antifascismo antiautoritario e anti capitalistico. Un modello che si pone fuori dagli schemi della liberal-democrazia su cui si reggono gli altri sistemi istituzionali-economici occidentali.
In secondo luogo, è ancor peggio e sbagliato valutare in termini politicisti ed opportunistici (“con questa opposizione …” dice M. V., che è come dicesse che per opportunismo vale tutto …: vecchio vizio di chi usa la Costituzione contro gli altri, poi quando è al governo rovescia anche il tavolino su cui tiene il testo … ).
I valori e principi della nostra Carta vanno al di là di chi è al governo e della congiuntura politica e del tatticismo politicista, valgono sempre in ogni situazione: anche al di là della paura e della pusillanimità che porta a ritenere che qualunque strumento si usa vada bene: purché – udite udite – dice M.V., “l governo non debba presentarsi continuamente in Parlamento”: sembra chiaro che Marco V. si iscrive al “partito” o porta acqua al mulino di chi ritiene che il Parlamento non serva più: per questo si è anche tagliato il numero dei Parlamentari, nella misura in cui era stato chiesto dalla P2 di Licio Gelli, e li si è ridotti a 400: lo stesso numero a cui li aveva ridotti Mussolini.
Quel che è certo è che Marco V. non ha presente che la nostra Carta prevede il “governo parlamentare”, quindi la centralità, non del governo ma del Parlamento come garante della democrazia sociale (che non è la democrazia-liberale…cui pare crede Marco V.). E nemmeno ha presente che la Carta non prevede stati d’eccezione e di emergenza, come ha ricordato persino la Presidente della Corte (Cartabia). Per cui, dal momento che la profilassi spetta allo stato e una pandemia non è una guerra, non si può ricorrere all’art. 78 (sullo stato di guerra).
Che si sia pusillanimi o meno, non si può tollerare deroghe o sbrego alla Carta, perché la storia insegna che ogni atto, comportamento e deroga durano sempre e lasciano segni permanenti, tanto più in una fase in cui – ancora una volta, dagli anni 70, sempre in nome e approfittando di “emergenze” permanenti… – si impone la digilitalizzazione capitalistica e ci sono forze al governo, che proclamano apertamente l’inutilità del Parlamento …
Se non si è preda della foja dell’”antisalvinismo” ad personam, come una volta dell’antiberlusconismo – per cui la Costituzione va bene invocarla contro gli avversari ma non per se stessi …- , non bisogna essere scienziati per capire che c’è una concezione autoritaria dietro al “io, noi consentiamo” di Conte (che pur essendo solo un re travicello è pericoloso per il precedente che potrà usare qualcuno che sia solo un avvocaticchio di provincia inconsapevole dei suoi limiti … è per il precedente ): una concezione autoritaria che deriva dal fatto che è lui che concede dall’alto della sua autorità, quel che deve essere fatto: il contrario di ciò che prevede la Costituzione ma anche di ciò che è democrazia.
Come si sa e viene sempre ricordato, ci sono solo due forme di potere: quella che va dall’alto in basso, che si chiama oligarchia; quella che va dal basso all’alto che si chiama democrazia. Qui addirittura l’alto non sono nemmeno assemblee elettive, ma ‘capi” degli esecutivi di governo e di Regioni …
Dunque Marco V. considera “terribile” che un governo debba presentarsi in Parlamento, con il suo “capo” che anche se non ha la statura, e nemmeno è stato eletto (preoccupa solo perchè può aprire la strada a più dotati di lui …) si atteggia e imita i regimi di sistemi istituzionali che si fondano sul presidenzialismo del capo di governo o dello stato, del premierato oppure del “cancellierato”. Un regime in cui la cosa più grave è proprio quella che a M.V. sembra una buona cosa, cioè quella dei rapporti tutti e solo di vertice tra capo del governo, capi delle Regioni, capi rappresentanti degli interessi padronali, di imprenditori, commercianti e cosi via …
Cioè, il peggio sta proprio nella combinazione tra “premierato” e “devolution federalista”. E’ proprio l’insidia di questa combinazione del progetto Berlusconi e poi di Renzi, che il popolo ha saputo cogliere e respingere nei referendum del 2006 e poi del 2016.
Cioè il popolo ha saputo respingere IN BLOCCO LE SMANIE NEO AUTORITARIE sia DEL CENTRODESTRA che del CENTROSINISTRA (e anche le smanie di Marco V.): SMANIE A FAVORE DEL REGIME DEL CAPO DEL GOVERNO, cioè DEL ‘PREMIERATO, ISTITUTO CHE NEL 1925 ERA STATO INTRODOTTO DALL’ARREMBANTE FASCISMO MUSSOLINIANO che – come i DPCM -, e INSIEME “AL FEDERALISMO”, E’ IL PRODOTTO DELLA “INGENEGNERIA COSTITUZIONALE” SOPRAVVENUTA CON LE SOFISTICAZIONI ‘CALASSIFICATORIE’ DEI GIURISTI (come e del tipo, ad es., Zagrebelsky), DI TUTTE LE CORRENTI POLITICHE, di destra o sinistra o centro … : COSICCHE’ AL COPERTO DELL’ABBANDONO DEL MARXISMO (COME TEORIA CRITICA E ORGANICA DELLA TEORIA BORGHESE DEL POTERE) MOLTI – come qui testimonia M.V.- HANNO FINITO PER OMOLOGARSI AD UNA CONCEZIONE DELLA COSTITUZIONE ITALIANA DEL 1948 DEL TUTTO DEFORMATA, o che si pensa ci siano fasi in cui possa essere deformabile in nome di un cosiddetto ‘COSTITUZIONALISMO’ CHE CON DEROGHE ED ECCEZIONALITA’ E’ VOLTO A CANCELLARE LE DIFFERENZE DI CLASSE CHE IN VARIO MODO CONDIZIONANO LE DINAMICHE SOCIALI E POLITICO-ISTITUZIONALI NEI DIVERSI MOMENTI E NEI DIVERSI ORDINAMENTI DI UNA EUROPA CHE CONTINUA A PRESENTARE RISPETTIVE FORME DI GOVERNO, FONDATI SUL REGIME ‘PERSONALE’ E PRESIDENZIALISTICO DEL CAPO DEL GOVERNO O DEL CAPO DELLO STATO.
Sicché, per dirla con Salvatore d’Albergo, è proprio oggi e in questa fase che si mette alla prova se si crede veramente e nella validità dei principi antiautoritari e nei valori della Costituzione di democrazia sociale. Donde che è proprio oggi che APPARE IN TUTTA LA SUA AMBIGUITA’ IL FATTO CHE MOLTI A SINISTRA (sic) OGGI TACCIONO SUL RIPUDIO POPOLARE DEL MODELLO DEL ‘PREMIERATO’ CHE E’ LA FORMA DI DOMINIO DEL CAPO DEL GOVERNO – in atto con la scusa dell’emergenza – CHE AZZERA IL PARLAMENTO E LE GARANZIE COSTITUZIONALI FONDATE SULLA SOVRANITA’ POPOLARE ….
Per capire i danni e le conseguenze che può provocare il precedente di un regime del capo, basta non perdere ogni autonomia teorico-culturale e politica, come chi sembra pensare che il fine giustifica i mezzi, anche mezzi presidenzialisti, perché – in preda alla pusillanimità – si guarda al contenuto e non anche agli strumenti autoritari con cui lo si attua, nonostante siano strumenti che mettono fuori gioco il Parlamento.
Senza conoscere a fondo la Costituzione – che non prevede stati d’eccezione o deroghe – , forse senza nemmeno accorgersene Marco. V. si assimila alla linea che va da Craxi (i DPCM del DPR. 400/88 subito fatto segno di illegittimità costituzionale), al premierato e governo del capo di Berlusconi e Renzi, nonché a G.F. Miglio e Cossiga che invocavano quello “sbrego” alla Costituzione che – per dirla con le parole del costituzionalista d’Albergo – “altro non sarebbe che un ‘colpo di stato”, attuato con “deroghe” (quali quelle del premierato di “fatto” – peggio che se fosse di “diritto”, cioè un regime del capo del governo innestato sui DPCM) “e con metodi da ‘colpo di stato’ come quello attuato da De Gaulle, appunto come ‘deroga’ alle procedure costituzionali, con cui si punta a cancellare l’intero disegno della nostra forma di Stato e forma di governo, e quindi la stessa sovranità popolare”, APROFITTANDO DELLA NATURALE MAGGIORE ATTENZIONE POPOLARE ai contenuti dei PROVVEDIMENTI DI NATURA SANITARIA, creando un grave precedente …
Se si guarda non al chi lo fa ma al cosa fa, le decisioni del governo segnano L’ESAUTORAMENTO DEL PARLAMENTO e quindi delle forze rappresentative della società – cioè si indeboliscono cosi anche le forze sociali e sindacali – IN QUANTO SIA CON IL CONSOLIDARSI del regime del ‘DECRETO LEGGE’ CHE è UNA TIPICA ESPRESSIONE DELL’AUTOCRAZIA (quindi immagina cosa sono i DPCM emananti da un autocratico “decreto legge” ), SIA CON L’ESPANDERSI DEL REGIME DEL ‘DECRETO LEGISLATIVO’, CHE SI DETERMINA CON LE COSIDETTE ‘LEGGI DELEGA’ CON CUI IL GOVERNO PONE IL PARLAMENTO NELLA CONDIZIONE DI AUTOESPROPRIARSI DEL SUO POTERE LEGISLATIVO (nota che “è il governo che costringe il Parlamento” tramite anche i parlamentari della maggioranza …) SIAMO E ATTRAVERSIAMO UNA SITUAZIONE IN CUI SOLO UN RISTRETTO GRUPPO DI PERSONAGGI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE HA PRESO E PRENDE DECISIONI A CARICO DELLE MASSE E DEI CITTADINI …
Certo l’avvocaticchio non ha chiesto i pieni potere … semplicemente se li è presi profittando di paure ed emergenze extra costituzionali … e indubbiamente Marco V. preferisce il REALISMO, certo: “IL REALISMO REGRESSIVO E REAZIONARIO NON QUELLO PROGRESSIVO”, di cui parlava A. Gramsci …
4 Comments
Ci scrive, il 21 maggio 2020 alle ore 08:30, Marco Valeriani:
Replica alla replica
Buongiorno,
ho letto la replica – ma quanto onore se è stato dedicato tanto spazio !!! – al post del sottoscritto che può avere le sue idee in merito al tempo presente che stiamo vivendo e che, bene o male ci coinvolge tutti. Che dire ? Che sono stato iscritto al partito degli autoritari, dei piduisti, dei presidenzialista e chissà cos’altro, senza tenere conto dei moventi, delle motivazioni e delle analisi sottostanti le mie argomentazioni. Per quanto riguarda il mio “piccolo”, da outsider e non da specialista, che in questi anni io ho scritto e ho scritto spesso anche di argomenti del passato che la dicono lunga su quanto io sia piduista, autoritario e oligarchico e c’è anche chi può testimoniare in proposito. Quindi non permetto a nessuno di affermare che io mi sia iscritto al partito erede dei “golpe” e delle “stragi”. Secondo punto, tutto questo richiamo alla Costituzione e alla forma mi sorprende provenendo da un sito in cui ci si lancia in sperticati elogi della Cina e apprezzamenti per la Russia, paesi che non sono propriamente retti da un sistema costituzionale parlamentare sul modello italiano.
E con questo chiudo e, ovviamente non invierò nessun altro post, essendo stato iscritto nel partito dei “nemici del popolo” da chi ovviamente presso il popolo non ha più un grande seguito.
Cordiali saluti
Marco V
Ci riscrive, il 21 maggio 2020 alle ore 08:31, Marco Valeriani:
Ovviamente diffido dal pubblicare alcunchè che, fra repliche delle repliche delle repliche, possiamo andare avanti all’infinito
Ci riscrive, il 21 mag 2020 alle ore 08:36, Marco Valeriani:
Peraltro è anche scorretto pubblicare una replica a un post che, invece, non è stato ugualmente pubblicato additando il sottoscritto come una sorta di soggetto “indesiderabile” e pericoloso per le presunte idee che gli si attribuiscono.
Saluti
Marco V
Ci scrive, il 22 mag 2020 alle ore 09:27, Marco Valeriani:
In confidenza e in tutta franchezza
Buongiorno signori,
in confidenza e in tutta franchezza qualcosa la devo pur dire a bocce più ferme prima di chiudere definitivamente. Lo stato pandemico equivale a una vera e propria emergenza assimilabile a uno stato di guerra per decessi e altre conseguenza e, oltre a far esplodere l’emergenza sanitaria – evidenziando le gravi carenze causate dalla progressiva riduzione delle spese nel settore – si porterà dietro una gravissima crisi economica mondiale di cui non si conoscono le ricadute istituzionali, politiche e sociali, nè come e quando avrà fine. La gravità di questa pandemia da covid è riconosciuta dai governi di tutto il mondo e di qualunque colore essi siano e quasi tutti hanno adottato le misure di cui anche questo governo si è preso la responsabilità. Si tengano a mente le misure cinesi molto più rigide e restrittive delle nostre. Quindi ci vuole un bel coraggio a sostenere che in Italia non sussiste alcuno stato di emergenza solo perchè il dettato costituzionale prevede che l’unica possibile emergenza possa essere dichiarata con lo stato di guerra. A parte il fatto che quando venne deliberata la Costituzione i nostri padri costituenti avevano in mente un certo scenario e non si sarebbero mai posti il problema di una pandemia mondiale, ma sorvoliamo… Comunque è molto meglio chi si prende la responsabilità diretta di imporre “illegittimamente” il cosiddetto lockdown che è comunque servito a salvare molte vite umane di chi strologa sulla costituzione e pretende di impartire lezioni di democrazia fuori luogo e fuori contesto, senza accorgersi di quanto sono morti intorno a lui e infischiandosene dei diritti primari delle persone sanciti costituzionalmente, ossia la salute e la vita.
Poi devo dire che nella mia piccola e, anzi, “piccolissima” di scrittore nel WEB – con lo pseudonimo HelterSkelter o l’acronimo HS – sono stato etichettato in varie maniere. Complottista, estremista di sinistra, nazista – per il solo fatto di aver usato il termine plutocrazia usato e abusato a suo tempo dai nazifascisti -, manutengolo del potere o anche seguace di David Icke, il bizzarro scrittore inglese che sosteneva e penso sostenga ancora che il mondo è dominato da una razza aliena. Devo proprio ammettere che piduista mi mancava anche se mi irrita non poco essere associato alla Loggia coperta più famigerata d’Italia proprio perchè questa “fratellanza” è associata e associabile a un periodo piuttosto “oscuro” della storia italiana e peraltro agli episodi più criminosi. Però tutto sommato gli apprezzamenti sono stati superiori a questi, come le vogliamo chiamare, “eccessi di critica”.
Quindi non posso che invitare a rintracciare i miei scritti – ovviamente volontari e gratuiti, nonostante qualcuno abbia anche insinuato il contrario – dal 2007 in avanti per misurare il mio tasso di “piduismo”.
Allora mi sarei iscritto al partito dei piduisti ? Alla fine forse i conti torneranno su questo punto e vedremo da che parte stanno gli eredi del piduismo in questa particolare congiuntura storica. E comunque tacciare l’interlocutore qualificandolo con espressioni evidentemente sprezzanti e liquidatorie come piduista, autoritario o, in un certo senso, come chi nulla sa della democrazia fa parte delle solite vecchie tattiche diffamatorie di chi, parlando in maniera esclusiva di democrazia, poi pensa di escludervi gli altri. Ma comunque professore, vada pure avanti così…
Al referendum voterò per la riduzione dei parlamentari perchè ritengo che le questioni del piduismo e del pericolo per la democrazia non c’entrino nulla. Non servirà solo a ridurre i costi, ma a tentare di fare piazza pulita di quei tanti deputati o senatori alla Razzi che hanno infestato il Parlamento senza alcun merito e hanno finito per infamarlo.
Infine ho il legittimo sospetto, ma posso pure sbagliarmi, che tutto questo gran parlare di democrazia non celi solo il tentativo di far passare l’ennesimo partitino settario e di sinistra con lo zero, zero, zero, zero, zero… percentuale di votanti. Forse la sinistra di questi tempi disgraziati dovrebbe cominciare a pensare di ritrovare un minimo di compattezza e unità invece di promuovere i soliti vecchi scissionismi, separatismi, settarismi, scomuniche, ecc…
La chiudo qui
Cordiali saluti
Marco V