di Rita Newton
Si avvicina il Natale e come gli anni scorsi dobbiamo aspettarci il teatrino a base di presepi e richiami alle radici cristiane di personaggi politici che con l’insegnamento del Vangelo non hanno niente a che spartire ma rampognano gli altri che invece aprono alla pluralità o assenza di credi e religioni.
Gli stessi che non hanno vergogna a fare certe scelte e proclami quando centinaia di bambini muoiono in mare e che oggi guardano con indifferenza e giustificazioni ripetute a macchinetta su diritti alla difesa che ormai hanno valicato ogni limite posto dal diritto internazionale, una strage di 5000 bambini innocenti in quella che proclamano come Terra Santa.
Ma le radici cristiane, nonostante i presepi e i rosari di Salvini, sono chiaramente una convenienza politica per i Leghisti per molto tempo si sono detti eredi dei Celti e che alcuni leader del partito (Castelli, Calderoli) si sono sposati con rito celtico.
Vari leghisti sono divorziati e risposati o convivono senza sacramento del matrimonio, in spregio ai principi cattolici. Infine, le cerimonie con l’acqua del Po che Bossi e gli altri hanno messo in campo negli anni di nascita del partito erano dimostrazioni di puro paganesimo.
Fa ridere, perciò, che alcuni leghisti “difendano” le radici cristiane d’Europa e che Salvini si faccia fotografare con uno sfondo di decine di rosari, faccia riferimento a preghiere, invochi a protezione degli Italiani madonne celesti e pretenda di uniformare il modello di tutte le famiglie a quella della grotta di Betlemme.
E infatti – qui casca l’asino (il riferimento è puramente casuale) – Salvini scriveva in un post “Maria, la mamma, Giuseppe il papà”. Giustamente qualcuno sottolinea che si trattò di una specie di fecondazione assistita (eterologa, aggiungo io).
Con tutto il rispetto per i genitori adottivi o per coloro che ricorrono all’eterologa, l’erede dei Celti ha dimostrato quanto sia competente su ciò che professa come esca per gonzi.
Per la dimostrazione, invece, di come lui e il partito incarnino principi evangelici come “Ama il prossimo tuo come te stesso”, basta guardare al razzismo spietato, dal gioco “Caccia al clandestino” del figlio di Bossi (vinceva chi affondava più barche con a bordo derelitti), al fuoco appiccato dall’europarlamentare Borghezio alle tende dei nomadi, fino alle scelte e posizioni prese riguardo ai profughi a rischio di morte in mare e a quelle relative al sostegno a quella che è la distruzione di Gaza.
Per loro, per i quali ogni profugo e ogni persona di colore diverso è guardato con sospetto, l’unico palestinese che vale la pena di considerare è Gesù, perché non avanza rivendicazioni: sta lì zitto in croce sulla parete e si presta bene per lo spot elettorale.
29 novembre 2023