Il servizio giornalistico della trasmissione “le Iene”, dell’11 maggio, ha sollevato una legittima domanda:
“FALCONE E BORSELLINO SI SAREBBERO POTUTI SALVARE”?
La tesi della trasmissione, che si invita di andare a vedere ==> , evidenzia che, probabilmente, i magistrati come Falcone e Borsellino (sotto attacco dai malavitosi) potevano essere salvati usando uno strumento antibomba (bomb jammer) e che era stato portato a conoscenza della Procura dove lavoravano.
Chi ha impedito l’uso di tale strumento antibomba e perché? Verranno ascoltati nei prossimi giorni dagli organi competenti?
Lascia basiti l’incomprensibile reazione dell’ex magistrato Antonio Di Pietro. Un comportamento insolito, nonostante la sua mediatica proverbiale simpatia, a cui vorremmo chiedere perché sia fuggito (letteralmente) dalle domande del giornalista della trasmissione? Ma, soprattutto, se era veramente in possesso di quel marchingegno antibomba, di cui si parla nel servizio e come mai non ne ha condiviso l’informazione con i suoi colleghi?
Lo staff di iskrae