di MOWA
«L’egoismo è sempre stata la peste della società e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società.» (Giacomo Leopardi)
Cambiano i tempi ma il malcostume di molte persone rimane lo stesso e in alcuni casi, poi, costoro vengono, addirittura, favoriti da cordate che si organizzano tramite “scuole” (informali) di formazione che passano nelle rassegne sui media televisivi.
È anche vero che non è una novità il malcostume di molti soggetti che parlano di “onore”, “patria”, “ordine”… ma praticano l’esatto opposto come avvenuto già nel famoso Ventennio del secolo scorso, e riportato molto bene nel libro “Case del destino” [1] di Riccardo Mandelli, dove vengono segnalate organizzazioni internazionali:
«...di biscazzieri, che comprende parenti di sangue di sovrani e capi di Stato europei, cerca di impiantare casinò in tutta la nostra penisola con l’appoggio di un uomo politico che ha rivestito le più alte cariche istituzionali…
A questo punto saremo meno sorpresi di scoprire che dietro al delitto Matteotti, che ha consegnato il nostro paese a vent’anni di dittatura fascista, svolgono un ruolo fondamentale gli affari che uniscono gli uomini del governo con industriali, faccendieri e tenutari di bische.»
E non è difficile comprendere di quale “capo di Stato” del secolo scorso si stia parlando.
Non dovrebbe, quindi, stupire più di tanto la puntata della trasmissione Report [2] che mette sotto la lente d’ingrandimento alcuni ministri reazionari che fanno affari in modo poco cristallino… tutto, in barba alla povertà che dilaga nel paese Italia, di cui (costoro), poi, si sciacquano la bocca.
Una selva di potenziali (?) malfattori [3] che ha avuto tra i propri “maestri”, o meglio tra gli sdoganatori, anche recentemente, personaggi che hanno fatto proprio il mito dell’egoismo senza freni morali. Un egoismo dove la libertà dell’unico è intesa come realtà riconosciuta fine a se stessa (di steirneriana memoria), un egoismo che Lukács diceva venisse utilizzato in modo ideologico, proprio, come aveva fatto quel nazismo promosso da Nietzsche, ed oggi tra coloro che rappresentano l’esito ultimo di quell’irrazionalismo borghese troviamo anche il piduista Berlusconi.
Bisogna essere capaci di bloccare le vergognose ri-proposte fatte da ministri che vogliono ricreare strutture capaci di favorire interessi come quelli segnalati da Antonio Mazzeo già nel 2019 per la fornitura «di calcestruzzo per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina ci avrebbero dovuto pensare i fratelli Pietro “Piero” e Vincenzo “Enzo” Santapaola, stretti congiunti e presunti rappresentanti della famiglia mafiosa del boss catanese Benedetto “Nitto” Santapaola». [4]
Basta fare un breve conto di quante siano, purtroppo, le figure di reazionari che sono coinvolte in storie di malaffare o altro di pregiudizievole [5] per l’onorabilità della carica di parlamentare o di ministro, che, invece, ricoprono per constatare l’inefficacia dell’impianto di salvaguardia delle Istituzioni. Per evitare tutto ciò, occorrerebbe ritrovare quella visione del futuro più collegiale e interdisciplinare, capace di dare corpo a quel soggetto politico (complessivo e completo come lo fu il P.C.I. da Gramsci, Togliatti sino ad Enrico Berlinguer) in grado di rieducare il Paese alla “cosa” pubblica intesa come patrimonio di tutti e, quindi, in grado di porre freno ai proclami privatistici visti come un toccasana per la popolazione e che, invece, nel tempo, hanno fatto scempio a danno di milioni di persone consapevoli o meno di questo disastro.
Per ricominciare a costruire un Paese dove ci sia equità per tutti bisogna ridare dignità alla Costituzione applicandola concretamente .
Note
[1] https://www.iskrae.eu/libri-da-non-perdere/
[4] http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2019/04/quando-i-santapaola-misero-gli-occhi.html
Foto di MOWA