di MOWA
«La guerra è una professione con la quale un uomo non può vivere onorevolmente; un impiego col quale il soldato, se vuole ricavare qualche profitto, è obbligato ad esserefalso, avido, e crudele.» (Niccolò Machiavelli)
Un paese normale, nel tentativo di ritornare alla ragione più che al conteggio dei soldi che hanno il colore vivo del sangue di vittime da ambo le parti come avviene in tutte le guerre e come sta avvenendo in Ucraina, avrebbe alzato la mano per chiedere una corale parola di dissenso all’invio di armi che alimentano la guerra oltre confine.
E, invece, cosa succede?
Le istituzioni, occupate militarmente da ideologizzati affaristi, spingono verso una impressionante escalation con invio di ulteriori armi (sempre più tremende!) nel tentativo di convincere la popolazione, di tutte le latitudini, che l’invio di queste nuove armi micidiali serve a fermare l’aggressione russa, sapendo benissimo, invece, che il comico Zelensky avrebbe, come ha infatti fatto, chiesto/preteso ancora di più e cioè, dopo armi generiche, carri armati, poi lanciamissili…, e ora, aerei.
Una spudorata e colpevole progressione che non porta a nulla di buono visto che ogni mese, giorno, ora, minuto ci si avvicina a ciò che è stato preannunciato quel fatidico febbraio 2022 e cioè un probabilissimo “armageddon”, (dall’ebraico Har Meghiddòhn, che significa “monte di Meghiddo”) il famoso “nome usato in Apocalisse 16, 16 che sta ad indicare il luogo dove i re malvagi, alleati della Bestia, si concentreranno nel gran giorno per la guerra contro Dio”, [1] in definitiva la catastrofe finale della vita sul pianeta.
Altro che chiedere, innanzi a tutto, di avviare snervanti discussioni con i governanti o gli industriali, per gli aumenti salariali, l’occupazione, la scuola da riformare (?), e molto altro ancora come sarebbe giusto fare ma che, ora, nella scaletta delle precedenze della difesa della vita, obbligatoriamente, passano in secondo piano, perchè diventa prioritario, immediatamente, un movimento critico che imponga, attraverso una mobilitazione permanente, uno stop all’invio delle armi e l’apertura di un tavolo di trattativa immediato che faccia cessare questa folle guerra.
Ma chi ha il potere di far passare certi messaggi violenti?
L’esempio, degli USA degli ultimi giorni, dove la violenza delle polizie è scatenata contro inermi cittadini, [2] è significativo e dimostra che non è un problema di melanina più o meno scura a ricreare gli schemi della detenzione del potere ma una cultura portata a non identificare le reali responsabilità delle disparità sociali come reale grimaldello delle sofferenze del Mondo. Un Mondo dove pochissime persone detengono una colossale fortuna non può essere considerato un posto giusto. Tutti devono essere messi nella condizione di non essere soggiogati da falsi miti o prospettazioni diverse da un serio riscatto sociale, e operare, sia mediante la collaborazione e solidarietà tra i popoli, che rigettando le logiche che uno è/sia meglio dell’altro perché è una sovrastruttura falsa, per arrivare ad un cambiamento egualitario di cui il genere umano ha urgente necessità.
NOTE
[1] https://www.treccani.it/enciclopedia/armageddon/
Foto di M©WA