di MOWA
«Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.» (Primo Levi, Un passato che credevamo non dovesse tornare più, in: Corriere della sera, 8 maggio 1974)
Troppe lacune nelle informazioni riguardo quanto avvenuto pochi giorni orsono: è caduto un aereo che trasportava una intera “santabarbara” in armi sulla testa di ignari cittadini greci. Fatto sta che, ora, la zona dell’impatto per un’area di diversi chilometri è considerata talmente inquinata da sostanze chimiche pericolosissime da provocare grossi problemi respiratori ai primi soccorritori che si sono avvicinati, e quindi da venire interdetta alla popolazione del luogo.
Aereo Antonov 12 di cui, in modo disincantato, Francesco Vignarca della Rete italiana Pace e Disarmo, dichiara «Non mi stupisce che la compagnia aerea che trasportava il carico fosse ucraina: gli ucraini hanno per tradizione le capacità adeguate per trasportare armi in giro per il mondo», alludendo che fosse una “tradizione” per quella gente fare quel mestiere. Vignarca, inoltre, perfeziona il suo intervento con «Anche l’Italia, grazie ad alcuni trasportatori ucraini e ai loro Antonov, per esempio, è riuscita a riportare i suoi mezzi militari – quelli non abbandonati sul terreno – dell’Afghanistan, teatro di una guerra dimenticata di cui oggi non parla più nessuno.» [1]
A questo punto è d’uopo, di primo acchito, fare alcune osservazioni su quel cargo della compagnia Ucraina, sorta nel 2003:
– come è stato compatibile fare trasporti sia per le organizzazioni umanitarie governative, le Nazioni Unite e la NATO nello stesso tempo visto che gli interessi delle parti dovrebbero essere, e sono, molto divergenti?
– le sostanze chimiche (come lo zolfo bianco) trasportate da quell’Antonov 12 a chi erano, esattamente, destinate visto che tra i vari voli effettuati dall’aereo risultano mete a ridosso della zona del conflitto russo-ucraino come l’aeroporto di Rezovia in Polonia?
Sono misteri che un paese come l’Ucraina non rivelerà mai vista l’anima nera che pervade molte istituzioni di quel territorio da diversi decenni, e che ha dato modo di realizzare il golpe sfociato nel 2014. Come non racconterà mai «che la Nato aveva accerchiato militarmente la Russia, che 250mila soldati ucraini, ben prima del 24 febbraio, erano dislocati lungo i confini russi, che l’obiettivo ormai vicino ad essere raggiunto dagli Usa, dalla Nato e dall’Ue era quello di trasformare subito l’Ucraina in un’ enorme Base Nato dotata di testate nucleari puntate contro Mosca, del fatto che nel Donbass da 8 anni vi fosse un massacro condotto dai nazifascisti del Battaglione Azov contro il popolo antifascista del Donbass, che il movimento politico nazifascista guidato dagli Usa guida a sua volta il governo Zelensky.» [2]
Una conflitto, quindi, diventato inevitabile per i russi che, sicuramente, monitoravano da tempo il grado di pericolosità della situazione per la loro sopravvienza,
Si è assolutamente sicuri che Putin non sia un comunista e, perciò, non di certo un compagno di quella strada che dovrebbe portare ad un socialismo per gli oppressi, ma se di una cosa bisogna dargli atto, è che non gli mancano le conoscenze su come si muove questa fetta del Mondo e, soprattutto, quali siano le ambizioni che spingono a mandare in guerra i poveri pur di conquistarsi gli obiettivi prefissati, ed è anche, in grado di sapere quali think thank vengano usati per spingere l’opinione pubblica a scelte errate come nel caso italiano dove il mainstream, tramite i milionari proprietari dei quotidiani (salvo rare eccezioni), massonerie varie, politici, criminalità [3]… e, niente meno, che gli stessi esponenti ucraini, vogliono che il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, rimanga nella funzione istituzionale che ricopre e non si dimetta, rivelando la triste trama di una guerra che nessuno avrebbe voluto e dovuto attuare se l’Occidente non avesse posto le sue mire espansionistiche a ridosso dell’Asia.
NOTE
[3] https://www.iskrae.eu/dens-dolens-132-e-se-la-corsa-alle-armi-fosse-voluta-da/