di MOWA
«Col mio avversario politico posso avere un dialogo o uno scontro ma sarà sempre un momento di crescita per entrambi, ma col fascista non può esserci dialogo perchè il fascismo è l’annullamento dei diritti degli altri.»
(Sandro Pertini Presidente della Repubblica italiana dal 9 luglio 1978 al 29 giugno 1985)
Viene perseguito, negli USA, uno dei promotori della confusione generale che aleggia in buone parti del globo, l’ex stratega di Donald Trump, tale Steve Bannon, per essersi rifiutato di testimoniare al Congresso sull’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill. Bannon sta rischiando fino a due anni di carcere e una multa da 1000 dollari. Costui è ben conosciuto, anche, in Italia, specie dopo la trasmissione giornalistica di Report che denuncia come Bannon abbia offerto, in un’iniziativa pubblica di Fratelli d’Italia, nell’anno 2018, il suo aiuto pronunciando la seguente frase:
“Io vi posso aiutare focalizzandoci sulle prossime europee per vincerle. Vi possiamo fornire e far realizzare sondaggi, analisi di big data, preparare cabine di regia, tutto quello di cui si ha bisogno per vincere le elezioni. Vi aiutiamo in modo gratuito”.
Un Bannon che era riuscito ad avere in Italia, per le sue “iniziative”, nientemeno, che la Certosa di Trisulti, un’abbazia duecentesca (a settanta chilometri da Roma) affidata in gestione all’organizzazione Dignitatis Humanae Institute di cui è presidente, Benjamin Harnwell, il quale sostenne di essere stato preso di mira solo perché (testuale):
“Il Ministero dei Beni Culturali mi voleva fuori semplicemente perché lavoro con orgoglio con Steve Bannon e sostengo Matteo Salvini”
“Oggi la Corte dei Conti ha assolto totalmente l’Istituto dalle accuse oltraggiose e politicamente connotate di non aver pagato correttamente il canone per la Certosa di Trisulti. (…)”
Certosa, fortunosamente, ritornata al pubblico grazie ad una serie di precedenti “vizi” procedurali che hanno annullato gli accordi con la Dignitatis Humanae Institute.
Interessa, invece, la straordinaria coincidenza dell’interessamento di certe organizzazioni per alcune realtà nazionali con l’incremento delle tensioni sociali, tensioni che hanno, poi, dato come esito anche delle esacerbate proteste con scontri con le forze dell’ordine.
Infatti, dal fatidico intervento dell’ex consulente di Trump l’escalation di agitazioni, e non su aspetti rilevanti come potrebbero essere stato il danno delle multinazionali sia sulle sorti del pianeta che sull’occupazione, ecc., è andata vigorosamente aumentando senza aver dato soluzioni migliorative, se non, invece, caos per gli abitanti di questo Pianeta, dando l’impressione (e si pensa di sbagliare di poco o per nulla!) che vi sia una specie di “pappa e ciccia” tra stessi poteri forti reali che hanno sinora agevolato un esiguo numero di autoelettasi casta a danno degli altri miliardi di esseri umani.
Si è convinti, infine, che l’atteggiamento di molti movimenti (no-vax, no-mask, no-pass, ecc.) sorti dalle ceneri di un poco trasparente filone mai sopito di reazionari che non ha mai voluto fare un sostanziale mea-culpa per le dittature e che inneggiano nelle piazze, abbiano la coda di paglia quando qualche bravo giornalista d’inchiesta va a fondo cercando notizie sulla loro autonomia sia culturale che finanziaria tanto da arrivare a minacciarne l’incolumità fisica… svelando, con ciò, il valore che attribuiscono al sistema liberale di cui fanno parte intergrante e con cui collaborano. Sono tanto collaborativi con il loro meschino essere da imbrogliare milioni di persone nel mondo illudendole di volere un paradigma migliore per gli esseri umani ma gli esempi sono lì a parlare per loro: Jair Bolsonaro, distrugge l”Ammazzonia a favore di privati; Trump, ha disdetto quei pochi accordi internazionali a tutela dell’ambiente a favore di privati; Lech Kaczyński, soppressore di innumerevoli diritti civili tanto che i suoi oppositori li definirono incostituzionali; Volodymyr Zelens’kyj, filo-europeista(?) che durante il suo insediamento ha annunciato lo scioglimento anticipato della Verchovna Rada (Parlamento Ucraino). In Italia, per concludere, non vi è che l’imbarazzo della scelta tra tutti coloro che si sono resi protagonisti per rovinare la c.d. Prima Repubblica voluta dai padri costituenti e dirigersi verso un futuro molto incerto che ora da i suoi frutti: instabilità sia economica che in diritti, riduzione delle garanzie sanitarie gratuite, precarietà e disparità di trattamento sia sanitario che scolastico… Un bel, si fa per dire, futuro da lasciare in eredità alle nuove generazioni. Non ci si lamenti, poi, se le rivendicazioni dei sostenitori di Greta Thumberg siano così (giustamente) decise e poco inclini a farsi infinocchiare con delle retoriche bla-bla-bla.