di MOWA
«Mussolini stesso con grande energia ha creato una forma di governo sorretta dalla spada, dalla violenza e dal pervertimento politico. Il vigore delle sue vedute, la potenza dei suoi sradicati seguaci hanno soppresso la democrazia in Italia»
(Giacomo Matteotti)
Siamo di nuovo al tentativo di limitare la democrazia costituzionale facendo uso di vari movimenti prezzolati dai nomi più disparati, no-vax, no-mask, ecc., che hanno portato all’esasperazione conflittuale un tessuto sociale ed economico già piegato da leggi (volutamente?) inadeguate e/o inapplicate da uno schieramento politico che si è seduto, arbitrariamente (perché non rappresentativo dei cittadini come previsto dalla Corte costituzionale), su scranni che non gli spettano e che temono di perdere il privilegio castale che si sono costruiti.
Si era anticipato, in tempi non sospetti, che i vari no-vax, no-mask, ecc. con le loro agitazioni e manifestazioni avrebbero fatto drammatiche scelte guidate ed utilizzate da figure istituzionali che tentano di dare ulteriori “picconate” ai valori costituzionali e di limitare un diritto come quello di esercitare il dissenso anche con la scesa in piazza. Infatti, risulta non costituzionale porre dei limiti alla possibilità di manifestare in pubblico (tra l’altro con clausole ridicole perché in centro non sarebbe ammesso mentre in periferia sì evidenziando un autentico disprezzo di classe verso i più poveri) se non per motivi di ordine pubblico come già previsto dalla vigente legge; legge che, però, non è stata adeguatamente praticata nei riguardi di quei conosciuti figuri fascisti dando il pretesto a loro e a quei facinorosi movimenti di perseverare nel creare disordini. Ma, d’altronde, si può ben comprendere che da quando si sono insediati i nipotini dei vecchi destabilizzatori della Prima Repubblica in Parlamento sono riusciti sia a picconare la Costituzione in più parti che ad inquinare leggi importanti di questo paese italiano ledendo il rispetto democratico e reprimendo esclusivamente le classi sociali produttive come hanno fatto i leghisti che hanno multato, appunto, le manifestazioni dei lavoratori perché questo era inserito nel Decreto sicurezza voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un giuoco perverso di tiro alla fune con le regole democratiche da parte di precisi picconatori con l’unico intento di esaltare il ruolo di uno dei massimi responsabili del degrado prima europeo ed ora italiano, il mai smentito massone Mario Draghi con l’obiettivo della conquista del prestigioso ruolo di Presidente della Repubblica.
Una campagna indiretta promozionale di un rovinafamiglie economico che sta indebitando intere generazioni con incredibile disinvoltura e che non viene, invece, messo in discussione o sotto accusa per il rovinoso ruolo avuto nella svendita di altre parti del patrimonio pubblico a settori privati (spesso stranieri) che fa sospettare quanto siano funzionali i vari no-vax, no-mask, ecc. come grimaldello per quei piani con la doppia funzione di distrazione di massa oltre che per far passare nuove incostituzionali decisioni di repressione verso i veri oppositori del capitalismo, i proletari in tutte le loro declinazioni lavorative che non hanno, ancora, ritrovato quell’unità di classe come la Storia, invece, ha insegnato.
La sottovalutazione del fenomeno sociale del momento attuale è pericolosa e (lo si era anticipato diversi anni orsono) rischia di diventare incontrollabile e ingestibile per quel mondo del lavoro onesto che vorrebbe maggior giustizia e il riconoscimento della propria funzione di sviluppo e progresso che gli viene negata da forze conservatrici e revisioniste del momento.