di MOWA]
«La lealtà comprata col denaro, dal denaro può essere distrutta.»
(Lucio Anneo Seneca)
I democratici di questo paese italiano, giustamente, insistono nel chiedere le dimissioni del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze, Claudio Durigon per aver disonorato con le sue dichiarazioni il popolo italiano e la sua Costituzione antifascista.
Un antifascismo costituzionale difficile da far digerire a chi, con futili motivi, non risponde alle domande più che legittime dei giornalisti, ed afferma invece il valore di un regime dittatoriale che ha fatto vittime e imprigionato la democrazia.
Un regime dittatoriale che non ha avuto scrupoli a fare accordi con massocapitalisti e mafiosi pur di andare e stare al potere.
Un sistema politico fascista basato sul sopruso e la delazione di chi chiedeva maggior democrazia sino ad arrivare all’omicidio come successo, ad esempio, ai fratelli Rosselli e che non può farla franca con atteggiamenti permissivi che sono il preludio di una palese connivenza con chi spinge verso una feroce violenza delle azioni.
Fanno benissimo le associazioni come quella dei partigiani ANPI a tenere viva la memoria di quanto ha passato l’Italia con il fascismo e i democratici non devono cedere verso una deriva di revisioni o riformulazioni storiche di cosa sia stato il “ventennio” con i criminali nazifascisti e non devono tollerare le bugie degli esponenti politici odierni che si trincerano dietro “mistificazioni e aberrazioni anti-storiche e anti-costituzionali”.
Un fascimo che, non si dimentichi mai, aveva ed ha una stretta correlazione con la massoneria, la malavita organizzata come testimoniano i documenti vecchi e nuovi sia nelle aule giudiziarie che sui libri degli storici.
Un falso perbenismo fascista presentato da odierni politici che si rivelano per quel che veramente sono, solo dopo che gli eventi li sbugiardano con dichiarazioni o atti concreti come avvenuto all’ex consigliere comunale leghista di Colleferro che voleva intitolare al criminale Adolf Hitler lo spazio dedicato ai partigiani che hanno liberato l’Italia da siffatti brutti ceffi.
Ma tutto ciò non è sufficiente se non vi è uno scatto d’orgoglio del popolo democratico che respinga tali infiltrazioni sia nelle istituzioni che nel vivere quotidiano con atti concreti che siano essi stessi sia di perseguimento giudiziario che di rieducazione. Bisogna essere capaci di prendere le distanze e mettere nella condizione l’Italia di difendersi da quei politici, giudici, forze dell’ordine, insegnanti, semplici funzionari o impiegati della pubblica amministrazione e così via, di non nuocere alla democrazia che si manifesta attraverso la prima carta della Repubblica antifascista: la Costituzione. Se è stato possibile fare un green pass sulla problema del covid-19 perché non è possibile – con altrettanta determinazione – fare quello sull’antifascismo, una sorta di Constitution pass…