Il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla ha respinto oggi l’inclusione di Cuba in una lista stilata dagli Stati Uniti di Paesi in cui la libertà religiosa è presumibilmente violata.
Nel suo account Twitter, il ministro degli Esteri ha affermato che “la designazione del nostro Paese in una lista arbitraria dimostra che, ancora una volta, il governo statunitense ha bisogno di ricorrere ad accuse disoneste per mantenere una politica insostenibile di abusi contro il popolo cubano”.
Ha poi sottolineato che “è risaputo che a Cuba c’è libertà religiosa”.
Venerdì scorso, Cuba e Nicaragua sono stati inclusi in una lista creata unilateralmente da Washington di Paesi che, secondo il governo statunitense, violano sistematicamente la libertà religiosa, con la conseguenza di possibili sanzioni contro queste nazioni.
Secondo quanto riportato dalla stampa, Cina, Arabia Saudita, Repubblica Popolare Democratica di Corea, Russia, Iran, Pakistan, Myanmar, Eritrea, Tagikistan e Turkmenistan compaiono anche quest’anno nell’elenco dei “Paesi di particolare preoccupazione”, stilato annualmente dal Dipartimento di Stato.
Secondo la politica di Washington, i Paesi della sua lista arbitraria sono soggetti a possibili sanzioni, come la cancellazione degli scambi scientifici e culturali, la sospensione dell’assistenza allo sviluppo, il blocco dei prestiti o le restrizioni alle esportazioni.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it