Un altro pezzo del patrimonio pubblico e della nostra storia sembra sia in procinto di passare ai privati e anche di cambiare bandiera: il 14 ottobre sono state aperte le buste della gara per l’acquisto delle quote di maggioranza delle Terme di Montecatini e le tre manifestazioni d’interesse pervenute sono tutte straniere.
Oltre a quelle presentate da due fondi di investimento britannici, la manifestazione d’interesse più accreditata al momento è quella di una società di diritto inglese formata da un gruppo di imprenditori immobiliari di Karlovy Vary, la storica stazione termale della Repubblica Ceca più conosciuta come Karlsbad.
Così le Terme di Montecatini, che a luglio hanno ricevuto il riconoscimento Unesco delle Grandi Terme d’Europa, saranno gestite da privati. Eppure tutta una serie di privatizzazioni scellerate, Alitalia in testa, dimostra che la gestione privata non è più efficiente di quella pubblica, ma che anzi è fonte di indebitamento per lo Stato, oltre a far diminuire i posti di lavoro e azzerare diritti e salari dei lavoratori.
Oltre all’assurdità di vendere uno straordinario complesso storico come le Terme di Montecatini, che fa pensare a quel proverbio popolare che descrive la sconsideratezza dicendo “bruciano i mobili per vendere la cenere”, c’è da dire anche che cedere ai privati le Terme vuol dire privatizzare circa la metà della città di Montecatini, rappresentata appunto dagli stabilimenti termali e dai grandi parchi che li circondano.
Ogni privatizzazione è frutto di scelte politiche che è ora di fermare per non ritrovarci con un “Paese guscio” svuotato di tutte le sue attività e in balia di giochi finanziari di fondi di investimento, che ricevono l’ordine di disinvestire in base a giochi geopolitici quando c’è bisogno di mettere in ginocchio una certa area del mondo.
Il termalismo è un settore importante per il nostro territorio, sia dal punto di vista sanitario che turistico e la Regione che gestisce regionalmente la sanità potrebbe adoperarsi per mandare i cittadini a fare le cure in queste strutture invece che indirizzarli sui privati, la stessa cosa che andrebbe fatta per gli stabilimenti di Casciana Terme.
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