di Gianni Catania
Gli attivisti No Muos e PeaceLink mostrano nuove preoccupazioni sul ruolo del porto di Augusta, “militare e nucleare”. Promossa un’assemblea d’informazione e dibattito pubblico “nel contesto di una Sicilia oramai convertita in avamposto statunitense e Nato per le guerre in Africa, Medioriente e sud-est asiatico”, spiega Gianmarco Catalano (No Muos).
Augusta è una delle principali basi navali del Mediterraneo, utilizzata anche dalla VI flotta della Marina militare degli Stati Uniti e delle altre nazioni aderenti al Patto Atlantico. “Tra depositi di missili e carburante, poligoni di tiro, antenne a microonde, pontili e istallazioni di supporto a navi e sottomarini nucleari d’attacco, il comprensorio siracusano è una delle aree a più alta densità di strutture militari in Italia”, la denuncia.
Un quadro che – secondo gli attivisti – è destinato a peggiorare. “Con l’entrata in funzione del Muos di Niscemi e il prossimo allargamento della base aerea di Sigonella, la progressiva e massiccia militarizzazione della Sicilia, unita a una gestione criminalizzante dei flussi migratori, continua a opprimere la naturale vocazione di quest’isola a essere ponte di pace e solidarietà tra popoli e culture”.
Se ne discuterà domani alle 18 in piazza Turati. “L’attenzione delle istituzioni, a tutti i livelli, continua a essere molto bassa e superficiale. Con il supporto di materiale fotografico e audiovisivo, discuteremo dei rischi connessi al transito e alla sosta di navi e sottomarini nucleari nel porto di Augusta, ma anche degli effetti prodotti dalla crescente militarizzazione nel siracusano e nel resto della Sicilia: dalla probabile riattivazione del poligono di Punta Izzo alla recente entrata in funzione del Muos di Niscemi, passando per il prossimo allargamento della base aerea di Sigonella”, racconta Luciano Manna (PeaceLink).
Tutto a pochi giorni dall’avvio del G7 a Taormina, con una Sicilia blindata. “Il prossimo G7 vedrà indirettamente coinvolto anche il porto di Augusta: proprio in queste ore, infatti, sono in arrivo al pontile Nato alcune navi statunitensi che faranno parte del dispositivo di controllo coordinato da Sigonella in vista dell’arrivo di Trump in Sicilia”, rivelano gli attivisti che la prossima settimana depositeranno un esposto alle Procure di Siracusa e Catania per denunciare le inadempienze degli enti preposti alla tutela della sicurezza pubblica proprio in relazione al rischio atomico nel Siracusano.
19 maggio 2017