Domenica 19 novembre alle 18,00 a Porcari, in provincia di Lucca, nella sala del Comune in piazza Felice Orsi 1, verrà presentato il libro di “Il sarto di Rughi” di Dante Unti e Virginio Bertini (Carmignani editrice)
dom, 19 novembre, 18:00 – 19:00
Dante Unti, lucchese, 98 anni, è l’ex deportato in un campo di prigionia nazista che è stato premiato durante il match di serie C Lucchese-Carrarese nell’ambito delle iniziative seguite al caso delle figurine di Anna Frank con indosso la maglia della Roma. Al momento della sua premiazione, però, i tifosi ospiti hanno continuato a cantare come niente fosse, mentre i suoi concittadini della curva ovest non sono entrati nello Stadio finché la cerimonia non si è conclusa. Non a caso a Lucca è diventata la città dove CasaPound ha avuto l’8% alle ultime elezioni e ha ottenuto un consigliere comunale.
Dante Unti, sarto, strappato al suo lavoro dalla chiamata alla leva obbligatoria nel 1939 e coinvolto nel conflitto in Jugoslavia dopo l’inizio della seconda guerra mondiale, fece parte dei contingenti che si ribellarono anche militarmente ai tedeschi tra l’otto e il dodici settembre 1943 a Ragusa (Dubrovnik), dove fu fatto prigioniero. Fu poi internato nel campo di lavoro di Stablack, nei pressi di Konigsberg, attuale Kaliningrad. Furono circa trentamila quelli come lui deportati da quella zona della Jugoslavia nei campi di lavoro forzato. Riuscì a sopravvivere e a tornare a casa alla fine della seconda guerra mondiale.
Il libro è stato scritto realizzato con Virginio Giovanni Bertini, sindacalista, ricercatore, scrittore e poeta, che ha realizzato dal 1997 ad oggi numerose pubblicazioni di poesie (Fraternità, Pisa, 1997, Fuorigioco, Roma, 2014, La fanciulla olimpica, Roma, 2015) ed un romanzo, Cuore vuoto (Roma, 2015).
Nella parte finale del libro si legge: “Sono cose che urtano il sangue, cose che non si possono raccontare”. Invece il sarto di Rughi, Dante, le ha raccontate, senza enfasi. Questa è la storia di un uomo che ha attraversato più inferni, stenti, dolore, scontri e bombardamenti, durante la Seconda guerra mondiale. È in questa memoria e in tante altre che si possono ritrovare le ragioni che orientano chi cerca, nel quotidiano, di tenere fermi i valori del rispetto per l’umanità e per i suoi diritti (dalla Prefazione di Rosalba Ciucci, Presidente ANPI di Lucca e Capannori)
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