Lo scorso 30 Marzo 2018, il compagno Jamil Mizher, membro dell’Ufficio politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e leader del partito in Gaza, a seguito degli attacchi sionisti contro i civili manifestanti in Palestina ha dichiarato:
“Rendiamo omaggio ai martiri che sono sorti oggi, nella Giornata della Terra, durante le manifestazioni in sostegno al Diritto al Ritorno a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone nella Striscia di Gaza. La Marcia del Ritorno rappresenta un referendum popolare in sostegno dei nostri diritti, in particolare di quello del Ritorno alla propria terra, che non potrà mai essere negoziato. Quest’iniziativa ha sventato tutti i tentativi dell’occupazione di indebolire l’unità del popolo palestinese”.
“Con questa azione e con il sacrificio ed il sangue dei martiri il nostro popolo ha aperto una nuova fase di lotta contro le aggressioni sioniste e i tentativi di normalizzazione con l’occupazione, confermando la sua adesione alla resistenza e all’intifada in difesa del propri diritti nazionali”.
Il compagno Mizher ha partecipato con un gran numero di leader, quadri e membri del FPLP sul confine orientale della Striscia, annunciando che la Grande Marcia del Ritorno non terminerà il 30 Marzo ma assumerà un programma continuativo di attività crescenti verso l’anniversario della Nakba, il 15 maggio.
“Oggi il nostro popolo ha dimostrato di essere vivo, pronto al sacrificio, unito e capace di sconfiggere tutte le cospirazioni contro i diritti inalienabili dei palestinesi. Questo è un evento importante e richiede a tutte le forze palestinesi di dare priorità all’interesse nazionale supremo, al di sopra di tutte le considerazioni settarie e faziose, per elevare il livello di sacrificio rappresentato dalle masse palestinesi”.
Inoltre Mizher ha affermato che oggi il popolo palestinese è rimasto unito nel confrontarsi contro tutti gli schemi atti a negare i loro diritti, compreso il così detto “affare del secolo”, la dichiarazione di Trump di trasferire l’ambasciata statunitense a Gerusalemme. Le Marce del Ritorno impongono una nuova equazione sull’occupazione e sulla comunità internazionale, chiariscono che il popolo palestinese non abbandonerà mai i propri diritti e si opporrà risolutamente a tutti i tentativi di negarli.
“L’attacco criminale dei soldati sionisti contro i palestinesi avvenuto oggi durante la Giornata della Terra è la prova dello stato di confusione e di totale incapacità del nemico di infrangere la volontà di resistenza e di determinazione del popolo palestinese. Questa scena nazionale unificata riflette oggi la fermezza del popolo palestinese e il suo attaccamento alla propria terra, la terra dei suoi antenati da generazioni. Questa è la vera espressione della volontà del nostro popolo…il confronto con l’occupazione è il mezzo più efficace per ripristinare l’unità nazionale e riorganizzare la causa palestinese”.
Il compagno ha poi concluso salutando le masse palestinesi in patria e in esilio, in particolare quelle nella Palestina occupata del ’48 che oggi hanno commemorato l’anniversario della Giornata della Terra accanto alla sua gente nella Striscia di Gaza, confermando all’occupante che tutti i palestinesi sono uniti e fermamente radicati alla loro giusta causa.
03/04/2018