Obama sta per abbandonare la presidenza degli USA e gli effetti si sentono anche nel resto del mondo… Svizzera compresa.
A nessuno dei due, però, è venuto in mente di metter in discussione il sistema statunitense poco democratico e per nulla partecipativo.
MOWA
Per completezza di informazione – Ecco l’articolo che ha fatto imbufalire Jermini MARCELLO FOA dal blog “il Cuore del Mondo”
Che squallore Obama! Ora capite che uomo è (e perché Trump fa tanta paura) Eh sì, ora potete verificare di persona che tipo di persona sia Barack Obama. E soprattutto potete rendervi conto di quanto importante e destabilizzante sia stata la vittoria di Trump, che ha posto fine a un lunghissimo periodo di potere esercitato da un gruppo élitario – neoconservatore ma non solo – che ha dominato Washington, rovinando sia gli Usa sia il mondo. Circa tre settimane fa in un’intervista al blog di Beppe Grillo affermavo che l’establishment di Obama, che riva le sue radici strategiche e ideologiche nell’amministrazione Bush, avrebbe fatto di tutto per mettere in difficoltà o addirittura impedire l’elezione di Trump. Avete visto cos’è successo negli Stati Uniti: manifestazioni di piazza, riconteggio dei voti in alcuni Stati, pressioni senza precedenti sui Grandi Elettori affinché rinnegassero il voto popolare. Tutto inutile, per fortuna. Per fermare Trump restano solo due modi: un colpo di stato parlamentare o l’eliminazione fisica. Entrambi non ipotizzabili, al momento. La reazione scomposta di Obama in questi giorni, però, non rivela solo la stizza di un presidente uscente e la scarsa caratura di un uomo ampiamente sopravvalutato, evidenzia soprattutto la frustrazione di un clan che vede svanire il perseguimento dei propri obiettivi strategici. Infatti: gli Usa hanno perso la guerra in Siria, combattuta la fianco dei peggiori gruppi fondamentalisti. Le ultime decisioni dell’Amministrazione Obama segnalano il tentativo di far deragliare il nuovo corso di Trump o perlomeno di metterlo in fortissima difficoltà sia con Israele, sia, soprattutto, con la Russia. La speranza segreta della Casa Bianca era che Putin potesse cedere a una reazione impulsiva, tale da mettere davvero in imbarazzo Trump. E invece il presidente russo ha tenuto i nervi a posto. Anzi ha dato a Obama l’ennesima lezione di stile, rifiutandosi di espellere a propria volta 35 diplomatici americani. Le nuove sanzioni e l’espulsione di 35 diplomatici russi sono comunque un colpo basso, tale da provocare tensioni con il Congresso, ma non così gravi da far desistere Trump dall’avviare un nuovo corso con Putin. Quanto alle accuse di ingerenze russe nel voto americano sono risibili, pretestuose, come spiego nella breve intervista al blog di Beppe Grillo. Quel che conta, alla fine di un incredibile 2016, è la sostanza. Ovvero: il clan che ha governato l’America per almeno 16 anni lascia per la prima volta il potere. E chi si è opposto, dentro e fuori gli Usa, a politiche egemoniche autenticamente neoimperiali trova motivi di speranza. Ed è un’ottima notizia per il mondo. Auguri a tutti. |
Il socialista Marco Jermini sbrocca contro Marcello Foa – Fabio Pontiggia molto severo
Il socialista Marco Jermini, si è permesso di attaccare con questo deplorevole post il giornalista e scrittore, nonché dirigente editoriale, Marcello Foa. C’è poco da dire, salvo forse questo. Se i “compagni” pensano di recuperare dalle loro depresse e traballanti posizioni con simili crisi isteriche… è bene che si mettano il cuore in pace. Obama sarà forse l’uomo che non sa perdere. Foa è invece certamente un “giornalista” monotono e di parte (peggio del peggior Fede, se si può considerare Fede un giornalista) che da noi in CH (CH=Confoederatio Helvetica=Svizzera) ha semplicemente trovato l’America. Lo leggono purtroppo in tanti perché ormai noi (soprattutto a Lugano e nel Sottoceneri) siamo invasi da fuchi residui della cultura del cavaliere chitarrista sulle navi. Residui buoni a nulla di là e furbi di qua! Residui pseudo imprenditori che dobbiamo imparare a eliminare perché rovinano la nostra economia. Questo è il mio auspicio per il 2017 ticinese se vogliamo ricominciare a vivere degnamente. * * * FABIO PONTIGGIA Violenza verbale – Ho tolto dalla lista degli amici di FB Marco Jermini. Ha pubblicato un post infame contro Marcello Foa, per un commento critico su Obama. Ha usato toni xenofobi, nessuna controargomentazione, e ne ha auspicato letteralmente l’eliminazione. Si possono avere opinioni diverse, ci mancherebbe, ma la gratuita violenza verbale non è ammissibile. Soprattutto da parte di un funzionario dirigente del Cantone. Indecente. C’è solo da sperare che l’abbia scritto dopo diversi brindisi di troppo. |