Filastrocca dimmi ”sì”,
in francese dimmi ”oui”,
in tedesco dimmi ”ja”,
ed in russo dimmi ”da”.
Ogni uccello ha la sua canzone,
ha la sua lingua ogni nazione.
Ma le voci del lavoro
fan dappertutto lo stesso coro:
senti la FALCE e il rastrello,
il piccone ed il MARTELLO,
dal mattino fino alla sera,
di qua e di là dalla frontiera,
in tutte le lingue della terra
cantano insieme ”PACE, NON GUERRA!”
(Gianni Rodari – Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980 . Durante la II Guerra Mondiale prese contatti con la Resistenza lombarda, gettò l’uniforme ed entrò in clandestinità; quindi si avvicinò al Partito Comunista Italiano, a cui si iscrisse il 1º maggio 1944.
Dopo la Liberazione del 25 aprile 1945 iniziò la carriera giornalistica in Lombardia, dapprima con il giornaletto ciclostilato Cinque punte, poi dirigendo L’Ordine Nuovo, periodico della Federazione Comunista di Varese. In piena guerra fredda, nel 1951, dopo la pubblicazione del suo primo libro pedagogico Il manuale del Pioniere, venne “scomunicato” dal Vaticano, che lo definì “ex-seminarista cristiano diventato diabolico”. Per tale motivo le parrocchie bruciavano nei cortili il Pioniere e i libri di Gianni Rodari .Il 13 dicembre 1953 fondò Avanguardia, giornale nazionale della FGCI, Federazione Giovanile Comunista Italiana. Chiusa l’esperienza nel 1956, tornò, chiamato da Pietro Ingrao all’Unità (da settembre 1956 a dicembre 1958)