Redazione– C’aveva già provato qualche anno fa, ed era finito nell’occhio del ciclone. E’ Don Lasagni,parroco di Ravenna, che quest’anno, in occasione dell’annuale commemorazione del gerarca fascista Ettore Muti, s’è trovato a non poter parlare del personaggio. Ordini dal vescovo, che di finire un’altra volta nelle polemiche, evidentemente, non ne aveva particolarmente voglia.
Così, Don Lasagni ha obbedito. Ha parlato di tutt’altro. Anziché ricordare il fascista, ha preferito prendersela, come riporta il Fatto, con “l’attacco frontale e sconsiderato all’istituto della famiglia basata sull’unione tra uomo e donna”, e le “combinazioni arcobaleno contro natura: la natura non è un’opinione”. Strali sono stati lanciati anche contro le donne che compiono “l’abominevole delitto dell’aborto di Stato“, o quelli che si dilettano nella “manipolazione degli embrioni”.
Certo non è finita: il parroco se l’è presa anche contro l’Anpi, che aveva richiesto venisse vietata la cerimonia. “Moderni don Rodrigo – ha detto il sacerdote – con l’aiuto di sinistri bravi progettano di mandare a monte un momento di preghiera e umanità. Questi nostri concittadini sono titolari per dinastia politica della cattedra di democrazia e difensori della Costituzione a seconda delle indicazioni del partito”, ha tuonato.